“Ridi che ti passa”, Alessandra Sfoggia presenta il suo Yoga della Risata legato alla fede

“Quando hai riso a crepapelle l’ultima volta?”: purtroppo molte persone, di fronte a questa domanda, non saprebbero cosa rispondere perché non ricordano l’ultima occasione in cui si sono fatte una bella e sana risata.

Alessandra Sfoggia presenta il suo Yoga della Risata legato alla fede – video: Andrea Berton

Questo succede perché la maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita frenetica, stressante e capace di togliere molte energie, anche quelle per ridere.

Ci sono persone come Alessandra Sfoggia che, per invertire questa spirale di negatività, si impegnano ogni giorno per riabituare la gente a ridere.

La 54enne di Montebelluna è diventata leader dello yoga della risata nel 2014 e nel 2018 è stata formata come teacher dalla master Lara Lucaccioni.

Lo yoga della risata è stato sviluppato dal medico indiano Madan Kataria ed è una pratica che combina quattro elementi come la risata, il ballo, il gioco e il canto con il respiro controllato.

Nello yoga della risata, adatto a tutte le età, le persone partecipano a sessioni di gruppo o individuali in cui condividono gioia e risate.

Chi pratica lo yoga della risata lo collega a diversi benefici che sono stati certificati: riduzione dello stress, miglioramento del tono dell’umore, miglioramento della circolazione sanguinea e del sistema immunitario, riduzione del dolore e miglioramento della connessione sociale e del senso dell’umorismo.

Ogni mercoledì sera, dalle 18.30 alle 20, Alessandra si trova nel centro frazionale di Busta di Montebelluna (Il Postale) con le persone che partecipano alle sue sessioni dello yoga della risata (stanno partendo anche altri corsi in diverse zone della provincia di Treviso).

“La fede – racconta Alessandra – è il mio modo di relazionarmi con il mondo, con me stessa e con Dio. Per me Gesù è una figura importantissima che mi ha spronato a fare quello che sto facendo. Non avrei mai immaginato di scrivere i miei libri e di occuparmi di yoga della risata, ma mi sono trovata con un certo input a dover scrivere una notte tutto quello che univa il mio essere cristiana con lo yoga della risata”.

“Io sono affetta da fibromialgia – continua – e quando non ne posso più, oltre alla preghiera, mi rivolgo a Gesù chiedendogli di aiutarmi a superare questo peso. Lo stesso avviene quando vedo la sofferenza e le situazioni difficili delle persone che seguo nel mio lavoro di assistente domiciliare. Quello che faccio lo considero quasi una chiamata. Nella mia vita ho sempre riso tanto, ma spesso venivo sgridata per il mio modo di ridere. Ero una ragazza timida, debole e fragile; per me buttarmi nel mondo dello yoga della risata non è stato assolutamente facile”.

“Ricordo che andai a trovare in casa di riposo mia suocera che aveva l’Alzheimer – prosegue -. Un giorno nella struttura che la ospitava venne presentato lo yoga della risata e io iniziai a seguire le varie sessioni. Mi piacque molto e in poco tempo decisi di fare il corso per poi specializzarmi. La risata è la mia risposta d’amore ad un amore che mi è stato dato e che non ti chiede nulla. Ho portato lo yoga della risata dappertutto: dalle donne in gravidanza, all’asilo, a scuola, dagli anziani e in molti altri luoghi. La mia caratteristica è legarlo alla fede”.

“Al giorno d’oggi – aggiunge – la gente non è in pace con se stessa e fa fatica a ridere perché non siamo più capaci di godere di quello che abbiamo. Io, anche se ho diversi problemi di salute, sono felice perché so che, al di là delle mie problematiche, il mio spirito è forte. Ho voglia di vivere, di gioire e di lasciare la mia presenza nel mondo”.

“Voglio godere di tutta la bellezza che c’è attorno a noi – conclude -, ma per tante persone è difficile farlo. La mia missione è regalare un sorriso anche solo ad una persona. Se sono di più, però, è meglio. Il fondatore dello yoga della risata, Madan Kataria, diceva: ‘Non rido perché sono felice, sono felice perché rido‘”.

Nel suo libro “Sfoggia la tua risata. Il mio viaggio tra fede e risata”, Alessandra scrive: “Tra i tanti modi di pregare utilizzo anche la risata, convinta che essa possa unire tutto il mondo perché svincolata da sesso, religione, ceto sociale, idea politica e altro, ma che tenga in considerazione la persona in quanto tale”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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