A Montebelluna “Ritorno alla realtà”: un progetto ideato per sostenere i giovani più isolati nella riscoperta delle relazioni in presenza

Ritorno alla realtà è il tema del progetto che vuole sostenere i giovani nel percorso di riscoperta delle relazioni in presenza. Partito a gennaio, l’intervento educativosi pone l’obiettivo più ampio di prevenire il disagio con particolare attenzione ai minori che hanno vissuto isolati durante l’emergenza causata dalla pandemia.

Alla sua prima edizione, il progetto è promosso dai 29 Comuni dell’area dell’ex Ulss 8 con l’amministrazione comunale di Montebelluna capofila, finanziato dal bando piano territoriale per le politiche giovanili della Regione Veneto e coordinato dalla cooperativa La Esse.

I piani nascono per la promozione delle politiche giovanili e lo fanno ponendo l’accento sulla fascia d’età, che non supera i 30 anni e toccando temi importanti per lo sviluppo del benessere giovanile.

Nello specifico l’intervento diventa azione educativa che sottolinea l’importanza di recuperare spazi di relazione e socialità ai minori che durante il lockdown e i mesi successivi non sono riusciti a rimettersi in gioco e ora faticano a reinserirsi nei contesti sociali. Il target fa riferimento ai giovani nella fascia d’età 14-18 anni, residenti nei 29 Comuni. L’obiettivo è prevenire ulteriori forme di disagio e coinvolgerli gradualmente dentro processi partecipativi e di empowerment tra pari, attraverso opportunità aggregative e di socializzazione.

Per questo il percorso sperimentale, che durerà sei mesi, si sta sviluppando in forte connessione con il consultorio giovani e il progetto Icaro dell’Aulss, i servizi sociali dei Comuni, le scuole superiori, il CPI, le famiglie del territorio, le associazioni e il volontariato.

“Continua la collaborazione tra il Comune di Montebelluna e la cooperativa La Esse con questo progetto che legge in chiave attuale un bisogno che da sempre caratterizza i giovani: le relazioni – commenta l’assessore alle politiche giovanili, Andrea Marin – La pandemia ha portato con sé uno strascico di disagio psicologico sui giovani e come amministrazione sentiamo il dovere di intervenire per dare ai nostri ragazzi la possibilità di riconquistare le relazioni, la libertà dello stare insieme. E lo facciamo aderendo a una rete con altre realtà del territorio, collaborando in questo processo partecipativo che è il Piano territoriale per le Politiche Giovanili”.

Per i giovani o le famiglie interessate al Progetto si può scrivere una e-mail a Niccolò Luciano nluciano@laesse.org per richiedere ulteriori dettagli operativi o per fissare un appuntamento.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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