“Salvare le voci della Grande Guerra”: una borsa di ricerca per il MeVe

Da pochi giorni è stato pubblicato il bando per l’ammissione al 39esimo ciclo del Corso di dottorato in Studi storici, geografici e antropologici delle Università di Padova e Ca’ Foscari.

Tra le borse di ricerca finanziate nell’ambito del PNRR da DM 118/2023 una è destinata alla creazione di un Archivio sonoro digitale al MeVe – Memoriale Veneto della Grande Guerra.

Si tratta di un progetto innovativo e chiamato ad avere un forte respiro nazionale e internazionale. Non esiste, infatti, al momento in Italia un archivio dedicato alla memoria orale e sonora della Grande Guerra, anche se nei decenni passati sono state condotte – in varie parti d’Italia – ricerche di storia orale e storia musicale sul tema. Tra queste, si segnala il fondo di interviste di Camillo Pavan ai civili che subirono le conseguenze e furono quindi testimoni della guerra in Veneto e Friuli: esso rappresenta il più ampio archivio di storia orale sull’argomento presente in Italia. Altra documentazione sonora di diversa natura è stata prodotta nel corso dei decenni, a partire dalle “voci dei grandi” sulle quali nacque la Discoteca di Stato e dalle registrazioni delle voci di soldati italiani nei campi di prigionia austriaci e tedeschi, recuperate recentemente agli archivi di Vienna e Berlino, fino al repertorio radiotelevisivo, a ricerche locali e alle produzioni corali e musicali.

“L’obiettivo del progetto è censire i documenti sonori (di tipo orale e canoro) relativi alla Prima guerra mondiale, recuperarne copia digitale o almeno i metadati, organizzarli in un archivio digitale sostenibile che possa consentirne un riuso scientifico e anche una fruizione pubblica, e con ciò contribuire a fare del MEVE un centro di riferimento a livello internazionale”, commenta l’assessore alla cultura, Maria Bortoletto.

La ricerca richiede lo studio di esperienze simili di conservazione e uso pubblico di archivi sonori relativi alla Prima guerra mondiale, come l’Imperial War Museum e la British Library, i Phonogrammarchive o Lautarchive di Vienna e di Berlino, il National WWI Museum and Memorial di Kansas City, l’Australian War Memorial di Canberra e il Department of Veterans’ Affairs di Brisbane.

La durata del progetto è di 4 anni e prevede un soggiorno all’estero obbligatorio per motivi di studio e un periodo di lavoro svolto presso il MeVe.

“La possibilità per i ricercatori di censire i documenti sonori della Grande Guerra è una grande opportunità che vede il MeVe consolidare la sua funzione di luogo destinato non solo alla riflessione e all’approfondimento, ma anche alla ricerca, alla salvaguardia degli archivi digitali e all’attività di public history ed educazione civica destinata a ogni tipo di pubblico – conclude il sindaco, Adalberto Bordin -. Va anche sottolineato il valore storico dell’operazione in quanto il censimento dei documenti sonori permetterà di avere un archivio di memoria da conservare e diffondere al pubblico, ed in particolare anche alle future generazioni diventando così strumento utile per una maggiore coscienza di quello che è ed è stata la guerra in Europa, quali gli scenari che la accompagnano e quali le sofferenze che provoca: un patrimonio di inestimabile valore, tanto più al giorno d’oggi in cui Italia ed Europa sono chiamati a misurarsi nuovamente con un conflitto prossimo in corso nella parte orientale del continente”.

La scadenza del bando è fissata al 7 giugno. Per informazioni: https://dottoratogesta.it/ammissione/

(Foto: archivo Qdpnews.it).
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