“San Gaetano e la Pieve di Montebelluna”, giovedì al Centro Civico l’incontro con il professor Lucio De Bortoli

La chiesa di San Gaetano

San Gaetano e la Pieve di Montebelluna: territorio, nomi, istituzioni, cronache” è il titolo dell’incontro che si terrà giovedì 12 ottobre, alle ore 20.30, negli spazi del Centro Civico di San Gaetano e Sant’Andrea in via San Gaetano 138 a Montebelluna.

L’appuntamento culturale è stato organizzato dal Comitato Civico di San Gaetano e Sant’Andrea, presieduto da Enrico Mantovani.

La serata, aperta a tutta la popolazione, vedrà la presenza del professor Lucio De Bortoli che intratterrà i presenti sulla storia, i personaggi e gli accadimenti di San Gaetano, Pieve di Montebelluna.

“Si tratta di un ciclo di incontri che hanno una dimensione civica – spiega il professor De Bortoli -, non solo a carattere storico ma anche su altri argomenti. L’obiettivo è quello di stimolare le coscienze della cittadinanza. Negli anni precedenti ho tenuto diversi incontri nei quartieri di Montebelluna con serate specifiche dedicate alle frazioni. A San Gaetano ci sarà una configurazione cartografica e territoriale dell’area antica”.

“San Gaetano e Sant’Andrea sono dei prodotti onomastici tratti da due chiese – continua -. In passato non si chiamavano così perché il loro nome era Pieve. Una particolarità di Montebelluna è che, ad eccezione delle frazioni della parte orientale, le altre aree della città hanno subito una trasformazione nominale notevole nel corso del primo Novecento. I vecchi colmelli sono scomparsi o sono stati ridotti drasticamente nelle loro dimensioni”.

“Ricostruirò il passato storico del territorio – sottolinea -, partendo dal fatto che San Gaetano faceva parte dell’antico colmello di Pieve. Tratterò alcuni argomenti come l’oratorio di San Gaetano e farò un cenno alle tre ondate di colera nell’Ottocento e al lazzaretto. Non potrà mancare il tema del ciclone del 1930, che ha colpito anche questi territori oltre alla Grande Guerra a San Gaetano. Mi soffermerò sulla proprietà veneziana e locale nei secoli precedenti e arriverò al Novecento con questi flash”.

“Non mi occuperò della fase del Secondo Dopoguerra – conclude -, quando si cambiò paradigma. Ci fu una trasformazione di un territorio da rurale a industriale. Questi sono fatti abbastanza recenti e c’è ancora memoria viva su queste vicende. Tutto questo lavoro culminerà in un grande volume divulgativo sulla città di Montebelluna. Si tratta del coronamento di un’attività di trasmissione della storia tra la gente. Ci tengo molto a questo progetto, che spero di portare a termine quanto prima”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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