Scuola, Einaudi Scarpa pronta al via. Attesi interventi di Provincia e Stato, non sono ancora arrivati

Aspetta un compito molto arduo al nuovo preside dell’istituto di istruzione superiore Einaudi Scarpa di Montebelluna, Fernando Michele Fratta (nella foto), che dal primo settembre ha preso ufficialmente in mano le redini della scuola superiore che il 14 settembre ricomincerà le lezioni con ben 1768 studenti. Un riavvio che si preannuncia molto complicato per le note disposizioni anti-Covid, ancor più complesso per un istituto così altamente popoloso.

Ci saranno da rispettare le distanze ma, per farlo, sono necessari interventi che l’istituto ha programmato da tempo (già con il precedente preside Gianni Maddalon) che tuttavia né la Provincia né tantomeno il ministero ha ancora attuato. Lo staff della dirigenza scolastica ha anche previsto varie ipotesi, nel caso nulla o poco venga fatto prima dell’inizio dell’anno scolastico.

“Dobbiamo osservare le disposizioni imposte sulla scorta dei pareri del Comitato scientifico – commenta il preside Michele Fratta , per evitare possibili conseguenze. Innanzitutto l’igienizzazione delle mani, l’uso delle mascherine quando non è possibile il distanziamento. Servono però spazi di cui non sempre le scuole dispongono. Abbiamo chiesto spazi aggiuntivi e interventi di edilizia leggera alla Provincia. Un primo intervento riguarda gli infissi, riducendo l’ingombro delle finestre recuperando così metratura”.

“Tuttavia, hanno semplicemente inchiodato alcune finestre, invece di intervenire con aperture a ribalta, aggiungendo un nuovo problema, quello del ricircolo dell’aria che, per disposizioni ministeriali, deve avvenire a cadenza costante. Proprio ieri due incaricati della Provincia sono venuti a fare un sopralluogo. Auspichiamo che tutti gli interventi vengano effettuati in tempo utile”, aggiunge il nuovo preside.

IMG 20200901 134354

Un’altra soluzione per aumentare gli spazi riguarda tamponamenti con cartongesso nell’ampio atrio della scuola: “Qui verrebbero spostati gli uffici, dai quali si potrebbe ricavare una nuova aula”, precisa il preside.

C’è poi tutta la questione relativa alle forniture di nuove attrezzature, in particolare i banchi monoposto (senza rotelle) di cui, però, non si vede ombra: “Purtroppo no – commenta il professor Michele Fratta -. Vengono forniti dal governo, con priorità per le scuole del primo ciclo, a seguire. Ho notizia che le ultime consegne saranno effettuate a fine ottobre, per cui occorrerà agire di conseguenza. Le opzioni non sono molte: o si lasciano a casa gli studenti, a rotazione, oppure sarà necessario per tutti indossare sempre le mascherine. Lo scenario è questo per poter garantire la frequenza, seppur a distanza”.

Nel frattempo sono già state “spezzate” le classi più numerose (sono poche le aule di grandi dimensioni soprattutto alla luce delle disposizioni sul distanziamento) e sono maturate anche altre idee per sviluppare attività al di fuori della struttura scolastica: le preoccupazioni, da parte di dirigenti e insegnanti, per il riavvio dell’anno scolastico ci sono e sono tangibili.

Non fosse altro perché su di loro incombono ulteriori responsabilità e rischi tutt’altro che indifferenti, come la persistente spada di Damocle della denuncia penale in caso di contagio.

“Devo dire che da parte di tutto il corpo docente e Ata c’è una gran voglia di ricominciare – sottolinea il preside -. C’è voglia di scuola, l’entusiasmo e la voglia di fare non manca, da parte di tutti. Lo hanno dimostrato anche durante il periodo di lockdown, quando in poche settimane ci si è dovuti adattare alle lezioni a distanza”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it 

Total
0
Shares
Articoli correlati