Il nuovo teatro di Montebelluna inizia a prender forma. Dopo due commissioni consiliari, una commissione aperta alle associazioni e una per gettare le basi della futura fondazione che lo gestirà, ieri è stato presentato al Consiglio comunale di Montebelluna il progetto preliminare del nuovo teatro, elaborato dallo studio di Vi.Tre.
Sono intervenuti il direttore Triveneto di Intesa Sanpaolo, Renzo Simonato, il dirigente ai lavori pubblici, Pierantonio De Rovere, l’architetto Gianluca Perotti dello studio Vi.Tre e, quale consulente esterno, Claudio Sartorato già direttore dei teatri di Vicenza e di Rovigo.
È stata scelta la formula del “teatro italiano” per l’opera che sarà costruita in piazza Negrelli dall’abbattimento dello stabile ex Gil confronto, opera resa possibile attraverso il contributo straordinario di 5.5 milioni da parte di Banca Intesa, che affianca il Comune di Montebelluna nel suo progetto di costruire un teatro per la comunità, in una logica di partenariato pubblico-privato, condividendo lo spirito di questa importante iniziativa che ha come obiettivo il rilancio culturale della città nell’ambito territoriale, favorendone l’affermazione anche come città d’arte.
Il sindaco Marzio Favero, fautore dell’accordo con la banca, ha inoltre annunciato l’intenzione di voler condividere e discutere il progetto anche con i sindaci dell’Ipa Montello, nella prossima riunione del consorzio.
Il progetto prevede che il teatro abbia 450 posti distribuiti fra la platea (200 posti) e le due gallerie a forma di emiciclo. Il palco è di dimensioni importanti: 14 metri per 14 metri con una bocca scenica da 12 metri. La torre scenica è alta 14 metri anch’essa dotata di graticcio e macchinari scenici.
Le sedute della platea sono a scomparsa in modo da consentire anche la realizzazione di spettacoli in stile shakespeariano o sperimentale o allestimenti artistici o sfilate di moda. Al secondo piano è prevista anche una sala da 300 mq con affaccio su Piazza Negrelli in grado di ospitare mostre d’arte.
Una vera particolarità è l’idea di utilizzare, in platea, poltroncine a scomparsa nel pavimento, così da trasformare il piano terreno in luogo dove organizzare concerti pop, sfilate di moda e diversi altri tipi di eventi.Una struttura dunque polivalente che potrà ospitare persino opere liriche.
“Il progetto – ha commentato il sindaco Favero – garantisce una macchina teatrale adeguata a tutti i generi: la prosa sia di tradizione che contemporanea, la musica la danza e persino la lirica. Il secondo obiettivo del progetto è quello estetico e simbolico. L’edificio assume di fatto le caratteristiche di una seconda loggia per la città, in rapporto dialettico con quella storica che sorge a nord”.
Ma non sono mancate le discussioni, anche all’interno della stessa Lega Nord, tanto che il consigliere leghista Andrea Piovesan ha mostra in aula un cartello con la scritta “Teatro della vergogna”, riferendosi alle note vicende legate al crac delle banche venete che ha coinvolto, a Montebelluna in modo particolare, migliaia di risparmiatori truffati. Critico, anche se con toni diversi, un altro consigliere leghista, Valter Baseggio, che ha ricordato come, una volta realizzato il teatro, venga mantenuta la promessa fatta a suo tempo di applicare all’ingresso una targa che ricordi i truffati di Veneto Banca: “Altrimenti mi legherò a una colonna del nuovo teatro. Ai risparmiatori veneti le banche hanno rubato 12 miliardi e mezzo di euro” conclude.
Per Lorenzo Miotto (Pd) “si poteva osare di più dal punto di vista architettonico” a cui il sindaco ha replicato sostenendo come molte opere con architetture innovative alla fine rischino di diventare poco pratiche o peggio inutilizzabili.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Montebelluna).
#Qdpnews.it