Ufficializzata la sede della futura “Casa di comunità”: sarà nell’area di pertinenza del vecchio ospedale

Nel corso della Commissione consiliare dedicata alla sanità svoltasi nel pomeriggio di giovedì a Montebelluna, il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi – invitato alla seduta – ha ufficializzato la decisione – concordata anche con il sindaco Adalberto Bordin – di individuare quale futura sede della casa di comunità di Montebelluna l’area di pertinenza del vecchio ospedale in via Ospedale.

Una scelta finalizzata a poter partecipare ai bandi PNRR utili per finanziare gli ospedali di comunità e le case di comunità che la Regione Veneto intende attivare nell’ambito del riordino delle reti di prossimità.

Commenta il sindaco Adalberto Bordin: “Oggi possiamo ufficialmente dare comunicazione di questa importante novità per Montebelluna e in generale per tutti i cittadini del comprensorio. Il dialogo proficuo avuto in questo periodo con il direttore generale Benazzi, rispetto al quale ha dato il proprio contributo anche l’ex sindaco e ora consigliere regionale Marzio Favero, ha portato alla decisione di individuare nell’area di pertinenza dell’ospedale vecchio la sede della nuova casa di comunità della città al posto dell’ex Inam inizialmente previsto.

È una scelta condivisa, dettata dal buon senso ma anche da valutazioni di tipo funzionale e logistico essendo l’ex Inam collocato in centro e quindi poco pratico e difficilmente raggiungibile. Viceversa, l’area di via Ospedale Vecchio risulta molto più comoda, funzionale, accessibile e soprattutto integrata con altri servizi quali il villaggio protetto, la casa di riposo ed è collocato ad una comoda distanza sia dall’ospedale cittadino che dal centro prelievi di Villa Pullin: uno spazio ideale per le funzioni poliambulatoriali e di gestione sul territorio dei pazienti cronici quale sarà la futura casa di comunità”.

Aggiunge l’ex sindaco e ora consigliere regionale Favero: “Come al solito il dialogo con il direttore Benazzi si è rivelato estremamente positivo. La questione dell’individuazione degli spazi per la Casa della comunità veicolava con sé una partita urbanistica delicata perché oggi la sfida è quella di ridare identità ai quartieri della Città. La scelta di realizzare la futura casa di comunità in via Ospedale vecchio è evidentemente ottima sul piano funzionale e consolida la vocazione socio-sanitaria del quartiere di Posmon.

Contemporaneamente, questa scelta riapre la partita che riguarda l’ex Inam. Ricordo l’opzione avanzata ancora anni or sono di recuperare l’edificio quale casa delle associazioni cittadine, o in alternativa si potrà pensare a un’opera di riqualificazione urbanistica in collaborazione con l’Ulss 2.

Sia l’una che l’altra ipotesi concorrono al processo di riqualificazione generale del centro storico di Montebelluna, che è stato uno degli temi portanti della nostra amministrazione comunale.

E’ doveroso ringraziare Benazzi perché tra istituzioni pubbliche vi è il dovere della lealtà reciproca e dell’impegno a perseguire gli interessi non solo specifici ma anche generali della comunità, cioè nel nostro caso il miglioramento dell’offerta dei servizi socio-sanitari con la rigenerazione dei luoghi del vivere della comunità”.

(Foto: www.destigianni.com)
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