Dopo la tragedia che ieri pomeriggio ha scosso l’azienda Agricola Ca’ Di Rajo, dove l’enologo bassanese Marco Bettolini ha perso la vita nel disperato tentativo di salvare l’amico e collega Alberto, trovatosi in difficoltà all’interno di un silos, è Andrea Zanella, anche lui dipendente dell’azienda, a ricordare gli amici e colleghi. Zanella, come tutti alla Ca’ di Rajo, era molto legato ai colleghi.
“Qui siamo una famiglia” aveva spiegato ieri in lacrime uno dei titolari, Simone Cecchetto. Concetto che è stato ribadito anche nella mattinata odierna da Zanella: “Alberto e Marco sono due fratelli per me e per tutti noi, questa per noi è una famiglia. Ci siamo stretti nel dolore e siamo vicini alle famiglie di Marco e Alberto – spiega – Chiediamo rispetto del nostro immenso dolore. Ci auguriamo solamente che Alberto possa tornare presto tra noi. Marco per noi è un eroe“.
Alberto, il 31enne di Cordignano, è ancora in terapia intensiva all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e la sua prognosi è riservata. È proprio per salvarlo che Marco è entrato all’interno del silos trovando la morte. “Sono dispiaciuto di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro. Spero che il nostro concittadino si possa riprendere al più presto. Porgo le condoglianze alla famiglia del deceduto da parte mia e dell’amministrazione comunale” aveva dichiarato ieri il sindaco di Cordignano Roberto Campagna.
Questa mattina i dipendenti di Ca’ di Rajo sono tornati a lavorare visto il periodo della vendemmia, ma tutti sono straziati dal dolore per quanto accaduto ieri.
Continuano intanto le indagini da parte dei tecnici dello Spisal e dei Carabinieri della Compagnia di Conegliano: spetterà a loro stabilire quanto realmente accaduto e se i lavoratori fossero in regola con le norme di sicurezza. Per questo motivo il silos dove è accaduta la tragedia è stato posto sotto sequestro.
In paese non si parla d’altro: Ca’ di Rajo è una delle aziende più conosciute della Marca ma anche – come specificato ieri dal sindaco di San Polo di Piave Nicola Fantuzzi – una delle più attente alla sicurezza dei propri dipendenti.
Intanto Danilo Maggiore del sindacato Flai Cgil di Treviso ha reso noto di avere “subito chiesto, come organizzazione sindacale, all’azienda un incontro urgente, comunicando tale richiesta anche a Ispettorato del Lavoro e Spisal”.
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