Olga Lazzari compie 100 anni: “Il mio segreto? Nella vita bisogna avere tanta pazienza”

Olga Lazzari con i sindaci di Pederobba e Cornuda

Grande festa alle Opere Pie d’Onigo a Pederobba per il secolo di vita di Olga Lazzari.

In questa speciale occasione, per festeggiarla sono arrivati i sindaci di Pederobba e Cornuda, Marco Turato e Claudio Sartor, che le hanno donato un mazzo di fiori.

Lazzari è originaria di Cornuda, ma da pochi mesi è ospite del Centro servizi delle Opere Pie d’Onigo.

Attorniata dai 5 figli (Germana, Laura, Natalina, Michela e Loris) e dagli amici della casa di riposo, la centenaria ha ricevuto gli auguri dei sindaci, del presidente dell’ente, Agostino Vendramin, e quelli del presidente della Regione Luca Zaia, che le ha mandato un messaggio.

Nata a Catena di Villorba il 19 settembre del 1923, fin da giovane lavorò in filanda.

Sposata con Bruno Cesaro a 23 anni, andò ad abitare con lui a Cornuda dove gestirono diversi bar della zona, tra cui la “Stella d’Oro“, storico locale del paese.

Olga racconta che il segreto, nella vita come nel lavoro, è “saper stare con le persone.

Bisogna avere tanta pazienza – racconta – tanta umiltà, ‘creanza’ e rispetto reciproco. Ho lavorato tanto nella mia vita e pregato altrettanto. Nonostante gestissi un bar e le persone si confidassero, sapevo bene che tutto ciò che mi veniva raccontato doveva rimanere riservato (sempre ‘acqua in bocca’). Aver rispetto significa questo, significa dare il giusto valore e peso alla vita e alle parole degli altri”.

Visse gli anni della Seconda guerra mondiale, dell’influenza spagnola oltre alla pandemia del Covid-19.

Vedova da trent’anni, la centenaria cornudese reagì con forza e ottimismo alle sfide della vita.

“Come ho fatto ad arrivare ai 100 anni? – conclude -. Un passo dopo l’altro, un giorno alla volta cercando di tenere alto lo spirito, di stare contenta. Davanti ai momenti duri, è normale piangere e star male ma poi bisogna guardare avanti, sorridere e lasciare indietro la tristezza. In questo sono stata aiutata dalla fede, dalla devozione alla Madonna della Rocca e a Sant’Antonio da Padova. Comunque, di tutto questo mi raccomando…acqua in bocca!”.

(Foto: Opere Pie d’Onigo).
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