La fede e la devozione popolare “premiano” la Sacra Rappresentazione vivente della Passione di Cristo a Revine: 500 persone tra il pubblico

Oltre cento figuranti e centinaia di persone tra il pubblico in occasione della Sacra Rappresentazione vivente della Passione di Cristo a Revine, curata dal Comitato Sacre Rappresentazioni e dal regista Boris Bottega, andata in scena ieri sera dopo due anni di stop forzato per la pandemia.

L’evento si è tenuto nel piazzale della chiesa parrocchiale di San Matteo Apostolo, dal quale i figuranti e il pubblico sono partiti a piedi in direzione dell’Oratorio di San Francesco di Paola.

Tanti giovani tra i figuranti (l’età del gruppo va dai 14 anni agli over 80) che hanno interpretato magistralmente le scene più toccanti delle ultime ore di vita di Gesù: l’ultima cena, la preghiera nell’orto del Getsemani, la cattura, il processo religioso, la scena di Gesù davanti ai sommi sacerdoti Anna e Caifa, il tradimento di Pietro, la disperazione di Giuda, il processo civile davanti a Pilato ed Erode, la flagellazione e la condanna alla croce, la salita al Calvario, la crocifissione e la morte in croce.

Davanti alle scene più dure della Passione di Cristo il pubblico, silenzioso e attento, ha potuto riflettere sulla frase che ha accompagnato questa sacra rappresentazione: “La Sua croce… la nostra croce”.

Il pensiero di molti, infatti, è andato ai momenti più difficili vissuti in questi anni di pandemia e all’incubo della guerra in Ucraina e di tutti i conflitti del mondo che contrastano con il messaggio di amore fornito dalla storia umana di Gesù che, per i fedeli cristiani, muore in croce per la salvezza dell’umanità.

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Grande la soddisfazione dell’amministrazione comunale di Revine Lago che, dopo due anni di sospensione della sacra rappresentazione per l’emergenza sanitaria, ha rivisto nel centro storico di Revine tante persone provenienti anche dai paesi vicini.

“Come amministrazione comunale siamo molto soddisfatti per quello che abbiamo visto ieri sera dopo due anni di sospensione per il Covid – afferma il sindaco Massimo Magagnin -. C’è stata molta partecipazione e devo dire che è stato particolarmente piacevole assistere a questa edizione della Sacra Rappresentazione vivente della Passione di Cristo, sicuramente ben riuscita”.

La rappresentazione vivente della Passione di Cristo la sera del Venerdì Santo è stata un evento di straordinari fascino e suggestione – commenta Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto Diocesano ‘Beato Toniolo. Le vie dei Santi’ -, in un luogo unico. Complimenti vivissimi a tutta la magnifica squadra protagonista della splendida drammatizzazione di fede e devozione popolare. La folla silenziosa e partecipe che ha seguito l’evento ha avuto in dono la testimonianza eloquente di una tradizione religiosa che è patrimonio di bene comune in terra Unesco”.

Le sacre rappresentazioni del Presepio Vivente e della Passione di Cristo nascono nella parrocchia di Revine rispettivamente nel 1934 e nel 1929, coinvolgendo negli anni tanti abitanti del paese che si sono uniti per offrire al pubblico uno spettacolo che merita di essere visto almeno una volta nella vita.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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