Piano antenne approvato con polemica. La minoranza abbandona la seduta consiliare: “Dopo tre anni, progetto inesistente”

Piano antenne approvato con polemica
Piano antenne approvato con polemica

Lo scorso consiglio comunale ha visto la partecipazione di Luca Zanini, responsabile dell’ufficio Piano antenne di Contarina, con lo scopo di illustrare il nuovo Piano antenne ed eliminare tutti i preconcetti che nelle scorse settimane sono stati protagonisti nei locali revinesi e sui social dopo il posizionamento di una nuova antenna nei pressi del Centro polifunzionale in via Fornaci (in foto).

“Ho letto un po’ di tutto riguardante la nuova antenna posizionata a Revine – ha introdotto il punto all’ordine del giorno, ovvero l’adesione all’esercizio associato della funzione relativa al servizio di sviluppo e gestione dei piani di telefonia mobile e monitoraggio delle reti con il Consiglio di Bacino Sinistra Piave, il sindaco Massimo Magagnin -. A livello visivo non piace neanche a me. Si poteva impedire? No, perché c’è una legge per non contrastare l’avanzamento della tecnologia. Se ci fosse stato un Piano antenne si poteva evitare? No, si poteva gestire. Del Consiglio di Bacino Sinistra Piave che gestisce e coordina Savno fanno parte 44 Comuni e nessuno di essi ha ad oggi in vigore il Piano antenne”.

Successivamente, Zanini ha illustrato dettagliatamente il Piano, con un occhio di riguardo verso salute pubblica, costi e avanzamento tecnologico: “A livello provinciale sono stati redatti degli obiettivi per garantire innanzitutto la salute pubblica e il minor impatto elettromagnetico per la popolazione che si trova nel territorio e ha bisogno di un servizio pubblico: la connettività – ha spiegato Zanini -. Le antenne non sono belle da vedere ma si possono adottare degli accorgimenti per ridurre questi impatti.

Il servizio che offriamo è composto da diverse attività: realizzazione (eseguendo prima uno studio approfondito dell’area e simulazioni), redazione e aggiornamento della telefonia mobile, monitoraggio periodico dei campi elettromagnetici, supporto agli uffici tecnici per la gestione del piano e rapporto con il gestore a livello contrattualistico – prosegue -. Inoltre c’è la possibilità di fare formazione nelle scuole perché molto spesso si conosce l’impatto delle antenne ma non gli effetti sull’uso consapevole dei dispositivi. Saranno anche organizzati degli incontri con la popolazione per andare a chiarire le metodologie e gli impatti. Per garantire questa attività, sono state stilate delle regole uguali per tutti.

I vantaggi di seguire il progetto in forma associata seguendo le linee guida date dalla Provincia sono anche economici: i Comuni hanno un contributo di 0,50 euro ad abitante e anche il Consiglio di Bacino riceve un contributo di 0,15 euro ad abitante. La durata minima di questo servizio è di 5 anni – conclude -. Se l’amministrazione non è contenta del servizio, ha la possibilità di rescindere il contratto. Il Piano costa al Comune 6.640 euro e per l’assistenza 62,05 euro per ogni gestore attivo sul territorio. I monitoraggi minimi, che verranno pubblicati a fine dei rilievi della durata di due settimane consecutive, costano 401,63 euro. Ci sono siti sensibili in cui non si possono installare questi impianti: scuole, case di riposo e ospedali. Quest’ultimi però hanno delle deroghe per la medicina avanzata”.

Una spiegazione minuziosa che però non ha fatto cambiare idea ai consiglieri della lista “Insieme per un bel Comune”, capitanata da Boris Bottega. Nei giorni precedenti la seduta consiliare erano stati proprio loro a sollevare la questione della nuova antenna, scrivendo nei social: “Nel 2020, con atto del Consiglio comunale, si è dato mandato all’Amministrazione perché potesse procedere alla redazione di un Piano che regolasse l’impianto di antenne per la ricezione dei segnali, a garanzia e tutela del paesaggio e della salute dei cittadini. Ad oggi, il Piano Antenne è inesistente, tanto è che un bel palo di 36 metri di altezza, munito di ripetitori 5G, da oggi, incombe sulla testa dei revinesi. Lo scempio totale è compiuto per colpevole inerzia dell’amministrazione comunale. Ancora maggiore la colpa se si considera che il progetto prevede le dismissioni dell’impianto precedente”.

Dopo alcune domande tecniche, al momento del voto i consiglieri Bottega, Doris Carlet e Francesca Bottega della lista “Insieme per un bel Comune” sono usciti dalla sala consiliare per non votare la convenzione. Quest’ultima è stata infine approvata con l’immediata eseguibilità grazie ai 7 voti favorevoli della maggioranza.

(Foto: “Insieme per un bel Comune”).
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