Revine Lago-Tarzo, Zanoni: “Necessario ente gestore dei laghi”. I sindaci: “Allarmismo senza dati scientifici”

Continua la querelle sui laghi dei Comuni di Tarzo e Revine Lago, la cui salubrità era stato un tema sollevato dal gruppo Marcia stop pesticidi in occasione di una petizione lanciata lo scorso marzo.

Polemica alimentata con la pubblicazione sui social, da parte dello stesso comitato, di un video risalente allo scorso 4 maggio che immortala un luccio di 10 chilogrammi privo di vita sulla sponda del lago dalla parte di Colmaggiore, frazione di Tarzo. Video nel quale il gruppo lancia ancora una volta l’allarme, chiedendo spiegazioni sullo stato dei laghi.

Sul tema si è pronunciato anche il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Zanoni, il quale ricopre inoltre il ruolo di vicepresidente della commissione Ambiente, esprimendo il massimo sostegno all’iniziativa, considerando necessaria la costituzione di un ente di gestione del parco dei laghi.

“Sostengo l’iniziativa del comitato Marcia Stop Pesticidi per tutelare il parco dei laghi, – inizia Zanoni – ma è necessario che i due Comuni interessati, Revine Lago e Tarzo, costituiscano l’ente di gestione, in modo da applicare le misure di tutela e poter accedere ai fondi dell’Unione europea”.

“Le loro preoccupazioni sono anche le mie: dobbiamo difendere gli ecosistemi naturali. Invece, con l’espansione indiscriminata dei vigneti, coltivati con l’aiuto della chimica di sintesi, la situazione non può che peggiorare. – spiega il consigliere regionale – Revine Lago è un parco di interesse locale che, però, non ha ancora costituito l’ente di gestione, il soggetto che dovrebbe emanare un regolamento con tutte le misure per tutelare l’area“.

“Finora i due Comuni hanno adottato solo il Piano ambientale: ritengo fondamentale, e urgente, uniformare le modalità di gestione del territorio del parco ed è perciò indispensabile la nascita dell’ente. – rimarca Zanoni – Questo organismo consentirebbe inoltre di avere, oltre che la facoltà, la forza di accedere ai progetti Life dell’Unione Europea, da cui attingere i fondi per le norme di tutela già definite nel Piano ambientale, per la prevenzione di immissione di sostanze pericolose come ad esempio gli scarichi abusivi e le acque di scolo contaminate dai pesticidi come rilevato da Arpav, la bonifica del sito e la rinaturalizzazione dell’ecosistema”.

La possibilità di usufruire di questi fondi è molto elevata, – aggiunge – dato che il parco è un sito Rete Natura 2000, tutelato a livello comunitario come zona speciale di conservazione e zona di protezione speciale, sia in base alla direttiva Habitat che alla direttiva Uccelli”.

“Il mio auspicio – conclude Zanoni – è che finalmente questo parco d’interesse locale parta con le carte in regola istituendo l’ente gestore, al cui interno dovrebbero esserci non solo i rappresentanti delle amministrazioni locali, ma anche delle associazioni di tutela ambientale e di categoria, così come previsto per gli Enti parco regionali”.

Parole, però, rimandate al mittente da Massimo Magagnin e Vincenzo Sacchet, sindaci rispettivamente dei Comuni di Revine Lago e Tarzo, i quali hanno ribadito come non siano stati presi in considerazione i dati successivi al 2017 forniti dell’Arpav e, di conseguenza, i comitati promotori della petizione e del video non abbiano mai chiesto un incontro ai primi cittadini per discutere e visionare assieme tutti i dati disponibili sul tema.

La Regione Veneto ha stabilito, come hanno spiegato i sindaci, che nel caso si peschi un luccio, questo debba essere subito rimesso nelle acque e, quindi, il pesce in questione sarebbe stato danneggiato dall’esca di qualche pescatore, secondo quanto dichiarato dagli stessi Magagnin e Sacchet.

“L’ente parco ad oggi sono i due Comuni – spiega Massimo Magagnin – a cui sta a cuore la salute dei cittadini. Non abbiamo mai chiuso la porta ai comitati e anche in passato l’amministrazione ha dichiarato la propria disponibilità a riceverli per visionare assieme ai dati, non solo quelli del 2017 a cui fanno riferimento, ma anche quelli successivi. Mi rendo conto, comunque, che sia più facile andare a scrivere sui social anziché chiedere un appuntamento”.

“Ringrazio Zanoni per l’interessamento – prosegue il sindaco di Revine Lago – ma posso assicurare che come sindaco ho il mio daffare, sia nel seguire l’emergenza da Coronavirus sia nel proseguire a tenere sotto controllo lo stato dei laghi. Vorrei specificare che nei comitati non fanno parte dei tecnici, quindi si continua a fare dell’allarmismo che crea un danno al territorio e alla sua stagione turistica, già compromessa dal Covid-19”.

Concetti e toni condivisi da Vincenzo Sacchet, il quale ha dichiarato: “Il territorio ha sempre avuto chi si è occupato dei laghi e vedo che l’attenzione ora arriva giusto in tempo per la campagna regionale, ma noi attendiamo risorse per poter tutelare i laghi stessi e non solo chiacchiere e spot elettorali, non abbiamo bisogno di questo. Noi siamo in contatto diretto con l’Arpav, però non ho mai ricevuto una richiesta di confronto con i comitati per parlare dei dati a disposizione”.

“Pertanto vorrei rimarcare come siamo di fronte ad accuse non comprovate da una base scientifica – sottolinea Sacchet – e queste sono cose che fanno solo male al nostro territorio, per il quale c’è sempre stato un grande impegno per la sua promozione e valorizzazione. Il pesce riportava una ferita che poteva essere stata provocata da come è stato pescato e non ho avuto segnalazioni dai pescatori, quindi direi che un unico pesce non fa la storia”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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