Revine, nella notte di Natale brucia il tetto della grotta del Presepe Vivente, grande indignazione in tutta la Vallata

La notte di Natale è la più attesa di tutto l’anno. Grandi preparativi nelle case, con le chiese che pian piano si riempiono per ricordare la nascita di Gesù Bambino, il Salvatore che ha cambiato la storia dell’umanità.

A Revine tutto questo è stato rovinato da un atto vandalico che ha indignato l’intera Vallata.

Poco dopo le 22 della Vigilia, ignoti hanno dato alle fiamme il tetto in canne della grotta della Natività, nel sagrato della chiesa di San Matteo di Revine, dove ieri è andata in scena la sacra rappresentazione, conosciuta come “Presepe vivente”.

Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco di Vittorio Veneto e i carabinieri della stazione di Cison di Valmarino.

incendio presepe

Le fiamme sono state prontamente domate, ma rimane l’amarezza per un gesto senza precedenti, sul quale indagano i carabinieri, e sulla dolosità dell’atto sembrano non esserci dubbi.

Il sindaco di Revine Lago Massimo Magagnin ha così commentato l’accaduto: “È un gesto crudele, che mi lascia sgomento. Spero sia il frutto di una “bravata” e non un atto deliberato contro la comunità e il Natale, per fortuna la nostra manifestazione non si ferma e ieri è andata regolarmente in scena per la 84esima volta grazie ai volontari”.

In paese si ricorda un precedente di 25 anni fa. Allora il danno delle fiamme fu ancora più grande, ma anche in quel caso il Presepe vivente andò in scena.

A nome del Comitato Sacre Rappresentazioni il coordinatore Boris Bottega porta il pensiero del gruppo: “È un’azione inqualificabile che ci lascia interdetti”.

“Fortunatamente è bruciato soltanto il tetto in canne, tutto il resto si è salvato, compresa la grotta, visto che la struttura è in ferro. Dal canto nostro continueremo ad impegnarci per tenere viva questa tradizione del borgo”.

(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: Antonio Bernardi – Facebook).
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