È tutto pronto a San Fior per festeggiare il Sessantesimo di fondazione del Gruppo Alpini del paese con varie iniziative ed eventi che si concluderanno domenica 26 settembre.
Si partirà giovedì 23 settembre, alle ore 20.30, in Sala Polifunzionale con “La nostra storia”: piccole grandi storie tratte dal vissuto degli Alpini e dei ragazzi delle scuole medie di San Fior.
Venerdì 24 settembre, alle ore 21, in Sala Polifunzionale ci sarà la rassegna dei cori alpini (Coro Ana Giulio Bedeschi di Gaiarine, Coro Minimo Bellunese e Coro Pradevai di San Fior) mentre sabato 25 settembre, alle ore 21.30, la Sala Polifunzionale ospiterà “Neve”, spettacolo teatrale con Giovanni Betto.
Ricco il programma di domenica 26 settembre: alle ore 9.30 è previsto il ritrovo nella sede del Gruppo Alpini, alle ore 10 la sfilata verso piazza Guglielmo Marconi, alle ore 10.20 l’Alzabandiera, alle ore 10.30 la Santa messa nella Sala Polifunzionale, alle ore 11.30 la deposizione di una corona ai Caduti, alle ore 11.45 lo scoprimento della scultura in bronzo “Ricordo”, la benedizione del monumento ai Caduti e l’intervento delle autorità, alle ore 12.30 il pranzo in via Mel e alle ore 18 l’Ammaina bandiera.
L’Associazione fu costituita il 22 agosto 1961 e in molti ricordano che i primi incontri si tenevano all’osteria “4 colonne dalla Marcella”, che
ora non esiste più, in una stanzetta ricavata dal sottotetto.
“Poi venne l’impegno della sede, uno stabile che fu ristrutturato dai soci – raccontano dal Gruppo Alpini – Chi entrava in sede metteva 500 o 1000 lire dentro ad un bottiglione scuro in bella vista all’entrata, perché lo stile era quello dell’autofinanziamento, ma c’era anche chi, il giorno di paga, lasciava al capogruppo qualche biglietto da 10 mila per i lavori. Da allora gli alpini sono parte della comunità sanfiorese, con la loro presenza attiva, spesso festosa, senz’altro numerosa”.
Gli alpini raccontano che quando iniziarono i lavori della sede gli iscritti erano 120, alla fine erano 210, oggi sono 315 e costituiscono il gruppo più numeroso della sezione di Conegliano.
L’intervento nel quale le Penne Nere sanfioresi hanno messo particolare passione è il restauro, avvenuto diversi anni fa, della chiesetta di San Bernardino, che da allora hanno ribattezzato “la nostra chiesetta”.
In questi sessanta anni gli Alpini hanno fatto molto per la comunità di San Fior, sempre in prima linea in tutte le manifestazioni, pronti a fornire in ogni momento la loro organizzazione e il loro supporto logistico a chi li chiamava, ed essi stessi promotori di iniziative che tengono vive le tradizioni, fedeli al motto “dove c’è un paese lì ci sono gli Alpini”.
Tra le varie attività si ricorda la collaborazione con le due grandi associazioni di San Fior che operano nel mondo della sofferenza: l’Ail della signora Pelos e l’associazione “Lotta Contro i Tumori Renzo e Pia Fiorot” fondata da Silvano Fiorot.
“Per questo con gli Alpini mi sento bene, mi sento uno di loro, anche se mi manca la penna – commenta Fiorot – E non potrò mai dimenticare che nei momenti più difficili della mia esistenza ho sempre trovato un alpino al mio fianco”.
Per quanto riguarda le ultime iniziative degli Alpini sanfioresi va ricordata la realizzazione del Parco degli Alpini, il Ponte dell’Amicizia e, per lasciare un segno del 60esimo, il restauro della chiesetta di San Martino a Castello Roganzuolo.
Domenica 26 settembre il programma delle celebrazioni del Sessantesimo sarà impreziosito anche dall’inaugurazione di una scultura in bronzo realizzata dal noto artista friulano Alberto Pasqual e collocata sull’altare monumentale dedicato ai Caduti nello spazio alberato adiacente al municipio.
Il titolo “Ricordo” racchiude tutto il profondo significato dell’opera innalzata a memoria di tante vite spezzate, di tutte le persone amate che non ci sono più.
“La forma circolare – spiega la critica e storica dell’arte Lorena Gava -, chiara allusione alla vita che ha un inizio e una fine, è attraversata da un foro, simbolo potente di dolore, che qui diventa un cuore cavo, dal quale possiamo guardare oltre, verso un futuro di speranza e rinascita. Con straordinario vigore espressivo, Alberto Pasqual, attraverso la sapiente lavorazione della materia, ci restituisce un bronzo potente che commuove e affascina per la capacità di sintesi legata alla forza e all’incisività del lessico geometrico”.
L’opera, novella icona dello spazio urbano cittadino e fortemente voluta dall’amministrazione comunale di San Fior, è un dono dell’azienda Diemmebi di Vittorio Veneto e sarà presentata nel corso della manifestazione proprio dalla storica dell’arte Gava.
(Foto: Comune di San Fior).
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