Dall’attraversata dell’Atlantico al sorvolo dei Poli: viaggio nella storia degli idrovolanti italiani

Massimo Dominelli racconta uno spaccato di storia sugli idrovolanti italiani
Massimo Dominelli racconta uno spaccato di storia sugli idrovolanti italiani

Giovedì scorso la barchessa municipale di Rua di Feletto ha accolto un altro pezzo di storia, riguardante gli idrovolanti italiani.

“Dall’attraversata dell’Atlantico con idrovolanti italiani. Al sorvolo dei Poli” è il titolo della relazione tenuta da Massimo Dominelli, storico ed esperto in Aeronautica.

Un appuntamento nell’ambito del percorso della mostra “Ali di Venezia sul Feletto”, inaugurata la scorsa estate e dedicata alla figura di Renato Morandi, ingegnere e padre dell’Aeronautica civile italiana, che ebbe anche un legame particolare proprio con la zona di San Pietro di Feletto.

L’incontro è stato preceduto dall’inaugurazione dell’Open air museum Transadriatica al Relais Ca’ Milone, nella frazione di San Michele di Feletto, luogo dove visse in passato proprio Renato Morandi.

Un momento dell’inaugurazione

Dominelli ha tracciato una linea storica, approfondendo i momenti che hanno caratterizzato la crociera aerea, in occasione del Decennale dell’Aeronautica del Regno d’Italia, intrapresa con gli idrovolanti nel 1933 (dal 1° luglio al 12 agosto), durante il regime fascista.

Approfondimento che è stato possibile tramite la visione di filmati d’epoca e di materiale fotografico.

Una spedizione capitanata da Italo Balbo (al tempo ministro dell’Aeronautica), che comprese ben 115 persone, tra passeggeri e tecnici.

Manifesto d’epoca della crociera del Decennale

La rotta fu Orbetello-New York all’andata, per poi fare base nella capitale al ritorno.

Una spedizione che venne accolta in modo festante nelle varie città americane (nonostante fosse espressione di un regime), tra parate (come quella a Broadway) e cerimonie solenni: addirittura a Chicago il primo cittadino decise di intitolare una strada a Balbo, la “Balbo Avenue”, in ricordo di quell’iniziativa.

Gli indiani Sioux, invece, nominarono lo stesso Italo Balbo “capo indiano”.

Significativa anche l’esperienza dei voli polari, come quella del dirigibile “Italia”, con il sorvolo del Polo Nord nel 1926, con partenza da Ciampino.

Tempi sicuramente differenti da quelli attuali, in fatto di tecnologie e soprattutto di equipaggiamenti, non sempre adeguati e a disposizione di tutte le compagnie.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – Comune di San Pietro di Feletto).
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