Mercoledì sera l’incontro con i candidati di Fratelli d’Italia per il 25 settembre. Carlo Nordio: “La priorità va alla risoluzione del problema economico”

Si è svolto nella serata di mercoledì 14 settembre l’incontro elettorale organizzato da Fratelli d’Italia, in vista del prossimo appuntamento alle urne di domenica 25 settembre. L’incontro si è tenuto negli spazi dell’hotel-ristorante Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto.

Oltre ai sostenitori, erano presenti anche alcuni amministratori del territorio, in una serata dove sono stati ripercorsi i punti salienti del programma elettorale, coordinata da Giuseppe Montuori, alla presenza del consigliere regionale Tommaso Razzolini e della vicepresidente della provincia di Treviso Martina Bertelle.

Al centro dell’appuntamento ci sono stati i candidati Marina Aliprandi, imprenditrice in politica da 30 anni, e Carlo Nordio, magistrato dal 1977, noto per essere stato il titolare dell’inchiesta sul Mose di Venezia e per essere rientrato nella rosa dei candidati presentata nei mesi scorsi dal centrodestra per la carica di presidente della Repubblica (qui l’articolo).

“Risolvere o ridurre l’emergenza economica”, è in sintesi la priorità che secondo Nordio dovrebbe essere messa in atto da quello che sarà il nuovo Governo.

Durante un punto stampa che ha preceduto l’incontro, Carlo Nordio ha specificato questo concetto: “Con assoluta priorità c’è il problema economico e l’agevolazione alle imprese produttive, per limitare i danni del caro delle bollette, che stanno paralizzando l’economia. Questo si può fare scorporando il prezzo dell’elettricità da quello del gas, poi detassando profondamente le fonti energetiche e in terzo luogo tassando gli iper profitti di chi in questa situazione ci sta guadagnando. In quarto luogo insistendo in Europa, per ottenere delle compensazioni, perché la crisi e l’aumento delle fonti energetiche c’era già prima della guerra, ma è stata esasperata dal conflitto. Le sanzioni sono giuste, vanno mantenute, ma le reazioni della Russia hanno comportato per alcuni, come noi, danni enormi, per altri danni lievi e per altri addirittura dei guadagni”.

“Quindi, è doveroso che in Europa, anche con gli Stati Uniti, si faccia un tavolo di compensazione: si compensino le perdite di alcuni Paesi con i guadagni di altri – ha proseguito Nordio – Sono quattro step poi, come ha detto Giorgia Meloni, ci vorrà uno spostamento di bilancio se non dovessero bastare. La situazione va risolta e a breve: è un’emergenza assoluta e quindi una priorità assoluta, più di tutte le altre”.

Sul fronte della Giustizia, Nordio ha delineato quelli che dovrebbero essere i provvedimenti da prendere, sostenendo che “le cause sono lunghe e incidono sull’economia”: “Proprio perché la prima emergenza è quella economica, le primissime riforme della Giustizia devono essere quelle che incidono sull’economia. Adesso la priorità assoluta è quella di rendere la Giustizia più veloce, perché la sua lentezza ci costa due punti di Pil, ci costa soldi”.

“Risparmiare denaro” secondo Nordio va di pari passo con il concetto di “evitare sprechi” anche in ambito giudiziario: “A cominciare dalle intercettazioni che ci costano 200 milioni di euro l’anno – ha affermato – Qualche polemico ha insinuato che questo limitare le intercettazioni fosse un regalo alla Mafia, ma è una sciocchezza perché nessun mafioso parla al telefono e neppure in aperta campagna, perché sanno di essere intercettati. In compenso, noi spendiamo 30 volte quello che spende la Gran Bretagna in intercettazioni, oltre al fatto di devastare i diritti individuali (segretezza e libertà delle comunicazioni). Ciò impatta sull’economia, perché con 200 milioni di euro all’anno potremmo assumere anche dei magistrati, ma soprattutto i cancellieri e i segretari che sono quelli che mancano”.

Superata questa fase, secondo Nordio dovranno “essere cambiati i due codici che abbiamo”, perché quello penale “è un codice firmato da Mussolini nel 1930” e quello di procedura penale, “deve essere riportato al suo rango di codice liberale e garantista” (un cambio “in prospettiva, perché ci vuole tempo”).

Sul tema della percezione della sicurezza, negli ultimi tempi abbassatasi sia a livello locale che nazionale, Carlo Nordio l’ha paragonata a una malattia, in quanto “una cosa è averla e un’altra è percepirla”: “La nostra sicurezza non va tanto male, tanto è vero che le statistiche di alcuni reati ne mostrano la diminuzione – ha affermato – Però è vero che la percezione di insicurezza aumenta, perché sono reati odiosi di microcriminalità, che sono i più laceranti. La microcriminalità è molto più impattante della criminalità, che ha dei danni sociali maggiori”.

Bisogna attuare la certezza della pena – ha aggiunto – Prima di tutto viene la prevenzione, che si fonda sul controllo territoriale: quindi più pattuglie della Polizia, dei Carabinieri e dei Vigili urbani, ma questo ha un costo e i soldi ci sono, basta eliminare gli sprechi (io ho indicato quelli delle intercettazioni). Bisognerà trovare delle risorse aggiuntive, ma anche eliminare degli sprechi e convogliarli verso il controllo territoriale. Un altro modo è quello di eliminare tantissime leggi (oltre 250 mila contro la media europea di un decimo): abbiamo migliaia di leggi che non servono a nessuno, però impiegano personale e risorse”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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