“Se tornassi indietro farei il contadino”, storia di un gelataio che a San Pietro ha lasciato il cuore

Domani, sabato 14 aprile, alle ore 17, verrà presentata in municipio a Rua di Feletto la biografia “Arturo Collodel, Se tornassi indietro farei il contadino”  (Cleup, Padova, 2018), scritto dal giornalista Valter Esposito.

Racconta il protagonista: “La casa dove sono nato, a San Pietro di Feletto tra borgo Colle e Borgo Castagner, era quasi priva di pavimento e circondata dal fango. Non c’erano né luce né acqua e non c’erano strade di collegamento. Mio padre si spaccava la schiena a coltivare la terra, mia madre raggranellava qualche soldo facendo la sarta. Per questo a 20 anni sono andato a cercare fortuna in Canada…”.

Arturo Collodel ha 84 anni e vive con la moglie a Rua di Feletto, nella casa che si è costruito grazie ai guadagni di una vita vissuta da emigrante, prima come saldatore nelle raffinerie canadesi e poi come gelataio in Germania. Oggi si è finalmente riconciliato con le dure condizioni dell’infanzia e della prima giovinezza: addirittura dice che, se tornasse indietro, farebbe anche lui il contadino, come il padre, per non dover lasciare il suo paese natale. E, se potesse, farebbe sua la casa dell’infanzia da cui era fuggito, quelle mura “perse in mezzo alla campagna” dove in pochi metri quadri si trovavano a convivere, con molti disagi, più famiglie.

“La storia di Arturo, sollecitato da tanti amici e anche da me a mettere nero su bianco la sua vita avventurosa e vissuta così intensamente – afferma il sindaco Loris Dalto – rappresenta la vicenda esistenziale di molti abitanti del Felettano, che sono dovuti emigrare per costruirsi un futuro migliore ma sono sempre rimasti legati alla loro terra, e qui alla fine sono ritornati”.

La biografia inizia ai 3 anni, con i primissimi ricordi dell’artigiano, e termina con i suoi 80 anni. In mezzo tanti, tantissimi spostamenti, e la ricerca inesausta di tenere insieme vita, famiglia, lavoro, impegni e affetti collocati a migliaia di chilometri di distanza gli uni dagli altri. “Gli ultimi 50 anni li ho trascorsi tra San Pietro di Feletto e la Germania – ricorda Collodel -. La famiglia era rimasta in Italia e io tornavo a casa una volta al mese, tutti i mesi. In estate, con le scuole chiuse, i miei figli e mia moglie mi raggiungevano nelle diverse città tedesche dove avevo l’attività: Colonia, Francoforte, infine Amburgo”.

Oggi le cose si sono ribaltate: ad essere in Germania, ad Amburgo, sono i suoi due figli, Ivano e Massimo, che gestiscono l’attività di famiglia: cinque chioschi di gelato italiano prodotto artigianalmente. Ed è lui, una volta al mese, a tornare in Germania “perché da un’attività non ci si libera facilmente, è più facile metterla in piedi che poi staccarsene”.

La presentazione del libro è a ingresso libero. Il ricavato della vendita (a offerta libera) sarà devoluto ai Servizi Sociali del Comune di San Pietro di Feletto per le persone bisognose e alla parrocchia.

(Fonte e foto: Comune di San Pietro di Feletto).
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