Monastero ortodosso di Montaner di Sarmede, padre Fasiolo: “Ponte di fede ortodossa e luogo di relazioni ecumeniche”

Il nuovo monastero ortodosso di Santa Barbara di Montaner di Sarmede, che sorgerà al posto dell’attuale e della chiesa distrutta in un incendio causato da un corto circuito nel 2013, diventerà ancor di più un ponte per i fedeli che vivono nel Veneto orientale e nel Friuli occidentale. Al tempo stesso continuerà ad essere un luogo in cui si tessono relazioni ecumeniche con il mondo cattolico e non solo.

Sorto nel 2000 con l’arrivo della Igumena Sebastiana e di altre monache, esso è diventato fin da subito luogo di preghiera e spiritualità, senza dimenticare l’accoglienza. “Nella sensibilità ortodossa – spiega padre Athenagoras Fasiolo, rettore del Santa Barbara e suo fondatore (nella foto in alto, a destra) – il monastero è paragonabile a quello che è un santuario per i cattolici. Qui si viene per pregare, per chiedere consiglio, per battezzare i figli. In questi anni abbiamo lavorato nel campo delle relazioni ecumeniche, per cui c’è un rapporto molto stretto di collaborazione e di rispetto verso i cattolici. Siamo molto riconoscenti al vescovo di Vittorio Veneto e al parroco di Montaner che ci hanno permesso di riunirci nella chiesa di Val dopo l’incendio della nostra. Siamo in collegamento ad esempio con il monastero di Bose e di Marago. Questo cammino dei monaci è molto più vicino del dialogo teologico”.

Prima su tutti, rimane l’accoglienza. Perché essa è nel dna di chi fa parte del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, in cui è inserita la realtà ortodossa di Montaner che è diventata, vista la posizione strategica, punto di appoggio per i fedeli che si recano o vivono in Italia. “Un impegno che ci siamo prefissi – continua Fasiolo – è riscoprire le nostre radici e conoscere le radici dell’Italia Nord Orientale. Qui c’è un tesoro vivente, non solo Venezia che è sorta tardi, ma tutto il substrato culturale e religioso legato all’oriente cristiano. Basti pensare a Feltre, Caorle, Aquileia, Grado, Eraclea, Trento con San Virgilio, Verona con San Zenone”.

Un esempio su tutti, la visita del vescovo ucraino Vicktor, ausiliare di Kiev, che ha voluto recarsi al santuario dei Santi Vittore e Corona ad Anzù di Feltre, per venerare le reliquie del santo di cui porta il nome. Tutto questo movimento ha permesso anche di avviare un rapporto costruttivo con le comunità cattoliche del territorio, stimolate esse stesse, a riscoprire le proprie radici. Fino all’anno mille infatti esisteva un’unica Chiesa cristiana. Lo scisma d’Oriente che ha provocato la divisione tra cattolici e ortodossi è del 1054.

Il cammino avviato all’inizio del nuovo secolo dal Sacro Monastero di Santa Barbara potrà quindi riprendere nuovo vigore grazie alla costruzione del nuovo edificio, con annessa chiesa, che inizierà a breve.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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