Dal primo maggio un nuovo murales abbellisce il centro storico di Segusino: “La storia siamo noi”

“La storia siamo noi, nessuno si senta escluso”.  La nota canzone di Francesco De Gregori è il titolo del murales (nelle foto)  che dal ponte del 1° maggio ha dato un volto nuovo al centro storico di Segusino. L’hanno realizzato gli artisti del corso pittorico “Collettivo scopa l’asso”, organizzato annualmente dall’associazione locale “Drioghe a la Stéla”.

Un’idea volta a riqualificare il muro di cinta dove inizia via Riva Secca, in corrispondenza della scuola elementare “Antonio Canova” e del monumento ai Caduti segusinesi, un progetto che si spera possa diventare virale e che possa dare il “là” ad un inedito spirito socializzante, soprattutto tra i giovani accomunati dalla passione per l’arte.

“Il murales – ha precisato Cristina Merino De La Fuente, insegnante del corso di pittura nato sei anni fa – è la realizzazione condivisa delle idee degli otto allievi. Volevamo abbellire un muro abbandonato dando sfogo alla nostra passione artistica. La più grande soddisfazione? Chiunque passava ha voluto prendere in mano colori e pennelli e dare il proprio contributo. Noi abbiamo provare a fare il bello per tutti, ora speriamo altri seguano il nostro esempio, che molte altre persone trovino il proprio spazio di espressione in paese”.

Segusino Murales 2

“A differenza di altre volte in cui avevamo pensato altri faranno  ma poi non era accaduto – ha concluso Cristina – questo murales ha suscitato grande entusiasmo ed abbiamo ricevuto il pieno appoggio di amministrazione comunale, assistente sociale, scuole elementari e gruppo giovani. Molte energie nuove che ci danno speranza e che ci fanno credere una collaborazione sociale allargata sia pienamente realizzabile. D’altronde è proprio questo lo spirito degli artisti di strada: realizzare opere d’arte rivolte al passante qualunque”.

La descrizione dettagliata del soggetto rappresentato è la seguente: La composizione si sviluppa attorno ad una struttura architettonica di cinque arcate di pietra. Dietro al secondo arco vediamo il palazzo che un tempo si ergeva dove oggi troviamo la scuola elementare di Segusino; questo edificio, in passato, è stato sede municipale ed anche scuola. Il tutto è immerso in un’atmosfera irreale che ci trasporta al passato. Alla destra del muro sorge un nastro bicolore che avvolge le arcate e va a finire in una superficie che rappresenta il tipico muro di affissione, che una volta si trovava proprio lì. In primo piano delle bianche sagome di bambini giocano con il nastro ed, insieme, ci ricordano il tricolore. Il suo anonimato ci garantisce la pienezza del suo valore simbolico in tanto innocenti pagine bianche sulle quali verrà scritto il futuro.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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