Segusino candida Stramare, borgo seicentesco con soli 4 residenti, per battere la concorrenza regionale e rilanciarsi con i fondi del Pnrr 

Segusino cala l’asso di denari: secondo l’amministrazione il seicentesco borgo di Stramare ha tutti i requisiti per vincere il bando del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), così da ottenere il titolo regionale di “Borgo Pilota” e da aggiudicarsi parte dei 20 milioni di euro messi in palio dal Governo Draghi per rilanciare borghi abbandonati o in fase di abbandono.

Le caratteristiche ci sono tutte: si trova a 401 metri sul livello del mare, adagiato sul fondo della valle che conduce a Milies e al monte Zogo, è stato fondato nel 1600 da due carbonai istriani che hanno donato il loro cognome al borgo, all’inizio del Novecento contava circa 140 abitanti, poi ha vissuto anni di abbandono e di spopolamento tanto che oggi conta soltanto quattro residenti fissi.

Ultima chicca: è un luogo da fiaba dedicato a San Valentino che, negli ultimi dieci anni, è rinato a nuova vita grazie a Mariano Lio, al Coro di Stramare, al gruppo spontaneo amareSTRamare e a tanti appassionati che lo curano minuziosamente tutto l’anno.

Abbiamo candidato Stramare a “Borgo Pilota” con un progetto che riprende quello delle Terre dell’acqua – precisa il sindaco Gloria Paulon -. Esso mira alla rigenerazione del borgo, alla creazione di molteplici attività per ridare vitalità allo stesso, oltre a voler creare posti di lavoro e abitazioni, non tanto per la residenza fissa ma per l’indotto turistico rivolto all’intero territorio comunale“.

“Gli interventi previsti nel progetto presentato, per quanto riguarda il borgo, sono il recupero di ulteriori abitazioni in accordo con i privati, che si stanno già interessando alla loro ristrutturazione. L’intento è creare locazioni turistiche o un albergo diffuso – continua la Paulon -. Inoltre, abbiamo proposto il possibile acquisto di un edificio da parte del Comune da adibire a Casa del museo contadino, la ristrutturazione completa di due edifici comunali per l’apertura di un punto vendita di prodotti locali, un punto informazioni oppure un’osteria-ristoro“.

Il nostro progetto – prosegue il sindaco – prevede anche l’importante collaborazione con Alte Imprese, la Scuola internazionale di formaggi di montagna curata dal professor Danilo Gasparini che quest’estate ha svolto il primo master specialistico a Segusino (qui l’articolo). Puntiamo a dare una sede stabile al master proprio a Stramare“.

Si tratta di una scuola di alta formazione che vuole sviluppare un approccio imprenditoriale alla gestione dell’alpeggio, tutelando la montagna e restituendo un riconoscimento sociale alle professioni del malgaro e del pastore.

Scendendo verso il centro di Segusino – dettaglia il primo cittadino – il progetto prevede il recupero della Valle dei Mulini, degli edifici (in accordo con i privati) e dei mulini stessi, fino ad arrivare alla Casa della Sindica (qui l’articolo), con la sua ristrutturazione per realizzare un centro culturale con all’interno una sala auditorium per la musica e un museo multimediale sul tema dell’acqua, filo conduttore di un percorso di rivalutazione turistica del territorio suggellato con la firma del manifesto “Terre dell’acqua”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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