Dopo la vendita all’asta di macchinari e attrezzature per 1 milione 470 mila euro nel luglio 2015, ora è la volta dei beni immobiliari della “Ghiaia di Colfosco”, l’azienda di Susegana fallita il 4 giugno del 2014.
La ditta era stata fondata nel 1962 dalla famiglia Montesel e per molto tempo è stata il traino dell’economia di Colfosco, con la propria attività di estrazione sul greto del Piave. Un vero e proprio impero, che però non è riuscito a resistere alla crisi dell’edilizia, per quanto l’ex amministratore delegato Daniele Montesel, figlio del fondatore Giorgio Montesel, abbia sempre ribadito che, nonostante la dichiarazione di fallimento del tribunale, i presupposti per continuare ad operare ci sarebbero stati tutti.
In totale sono stati messi all’asta otto lotti, per un valore complessivo di 2 milioni 344 mila 850 euro. Le offerte dovranno pervenire alla studio del curatore fallimentare Paola Strazzer, in viale della Repubblica a Treviso, entro le ore 11 di martedì 20 febbraio. Alle ore 12 dello stesso giorno, si procederà con l’apertura delle buste.
Il primo lotto è la vecchia sede della ditta in via Vecchia Mercatelli, dove si trova un complesso “costituito da un immobile ad uso direzionale dotato di garage e di area scoperta pertinenziale. L’immobile nel suo complesso presenta una pianta irregolare avente forma di “ferro di cavallo”, si legge nell’avviso d’asta. Valore stimato: 117 mila euro. Il secondo è un “complesso immobiliare ad uso direzionale” in via Canareggio, sulle colline di Colfosco, e “presenta elementi di pregio sotto l’aspetto architettonico”. Valore 441 mila euro.
Sempre a Colfosco si trova un ampio fondo agricolo compreso nella golena del fiume Piave, la cui superficie complessiva è di 101 mila 443 metri quadrati, del valore di 630 mila euro, mentre in via Navarre si trova invece un capannone rettangolare di 550 metri quadrati, destinato a deposito di materiale e automezzi. Prezzo base 156.600 euro.
Gli ultimi lotti si trovano fuori regione, in provincia di Pordenone. Il primo è a Spilimbergo, nella zona industriale del paese, e si tratta dell’ex sede di un azienda edile composta da un capannone, uffici e un fabbricato ad uso residenziale, del valore di 620 mila euro. Ci sono poi un’ex azienda agricola di Fiume Veneto, stimata 220 mila euro, due terreni edificabili a Sesto al Reghena valutati 160 mila euro e, infine, una striscia di terreno a Fiume Veneto che potrò essere acquistata da eventuali acquirenti a soli 250 euro.
(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
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