Coldiretti, atteso il primo rapporto regionale delle agromafie: “Fenomeni che non dobbiamo considerare lontani”

Coldiretti Treviso plaude al programma di interventi approvato dalla Giunta della Regione che prevede la realizzazione dei primo rapporto Agromafie del Veneto sostenuto da Coldiretti regionale.

Una collaborazione tra amministrazione pubblica, autorità competenti e l’osservatorio nazionale sulla criminalità nell’agroalimentare presieduto dall’ex procuratore Giancarlo Caselli che produrrà un monitoraggio sul fenomeno delle infiltrazioni malavitose sul territorio.

L’iniziativa prevede la messa a punto di un indice di permeabilità delle Agromafie (IPCA) per misurare la potenziale vulnerabilità dei vari settori alle insidie del malaffare. Il percorso di formazione ed educazione ormai diventato pluriennale con la partecipazione di UnionCamere del Veneto non deve farci abbassare la guardia – ribadisce Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso facendo proprie le parole del  presidente regionale, Daniele Salvagno. 

“Nelle situazioni di fragilità quale può essere l’emergenza Covid  si possono trovare delle brecce per l’infiltrazione della criminalità – aggiunge Polegato – Sarebbe sbagliato pensare che la Marca trevigiana sia immune dalle agromafie. Vietato sottovalutare il problema e il rapporto veneto ci darà le giuste indicazioni in tal senso“.

Tutte le azioni messe in campo – protocolli, intese e patti a livello nazionale e veneto – manifestano che le imprese agricole sono in prima linea per spezzare la catena dello sfruttamento, condizione alimentata spesso anche dalle pratiche sleali commerciali e dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne dove i prodotti agricoli pagati sottocosto spingono le aziende oneste a mollare lasciando così la possibilità ad altri di inserirsi.

Il progetto proseguirà, con una seconda azione, anche nel 2022, attraverso dei focus su alcuni distretti di particolare rilevanza analizzando anche le conseguenze sul piano sociale, quale ad esempio il lavoro nero, nonché i danni e le insidie per i consumatori in termini di qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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