“Le parole del ministro Nordio sono state scorrettamente strumentalizzate: il suo decreto legge non nasce da un’esigenza specifica della città di Treviso ma da un fenomeno osservabile su scala nazionale”. Così il sindaco Mario Conte alla vigilia del confronto di domani, sabato, sotto la Loggia dei Trecento con il Guardasigilli che, fra gli altri, porterà sul tavolo il tema criminalità giovanile a Treviso alla luce delle novità introdotte dal Decreto Caivano che prevede misure di contrasto al disagio delle fasce più giovani della popolazione.
Per quanto il fenomeno non risparmi la città di Treviso, in particolare alcune zone quali piazza Borsa e via Fiumicelli, il sindaco invita a stare alla larga da strumentalizzazioni ed “eccessivi allarmismi” di fronte alle affermazioni del ministro della Giustizia che nei giorni scorsi ha detto “questo decreto è stato fortemente voluto dalla premier Meloni, ma anche da me come trevigiano”. Con il suo invito, Conte ora cerca di temperare le reazioni alla dichiarazione del ministro che sono finite per alimentare il dibattito su quella che è già stata definita “emergenza baby gang”.
“Il decreto nasce su scala nazionale – tiene a precisare il primo cittadino – e potrà essere utile anche a Treviso. Concordo che laddove questi ragazzi non capiscono che stanno sbagliando sia giusto intervenire anche attraverso le forze dell’ordine che ringrazio per la sensibilità con cui affrontano il tema. Molte volte per un agente di Polizia o un Carabiniere dover intervenire perché è un ragazzo di 13-14 anni sta commettendo un reato non è facile. Sta a noi intercettare questi ragazzi, interpretare il loro disagio, ascoltarli e intervenire facendo cultura della legalità”.
Sul tema è entrato in merito anche il Tenente Colonnello Antonino De Luca, nuovo comandante della compagnia di Treviso che mercoledì scorso ha sottolineato come le devianze giovanili siano una delle tematiche prioritarie per il comando provinciale.
Come più volte sottolineato da Conte, focalizzarsi sulle baby gang rischia di “fare di tutta l’erba un fascio”. “Ricordiamo che un ragazzo su dieci fa parte di quella minoranza di giovani annoiati che manifestano i loro disagi in modo sbagliato, talvolta anche al di fuori delle leggi. Il tema va affrontato in modo serio con risposte anche da parte dello Stato, sempre tenendo conto anche del contesto famigliare in cui questi giovani crescono. Tuttavia – prosegue Conte – invito a non scordarci di quei nove ragazzi su dieci che sono bravi, che frequentano i teatri, le piste di atletica, i campi da calcio e le associazioni di volontariato”.
Non solo i giovani: l’incontro di domani, fa sapere Conte, sarà l’occasione per discutere sotto il profilo legale delle responsabilità dei sindaci in vista dei prossimi Stati generali dei sindaci veneti.
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