Fioccano i “progetti ferroviari” per Bellunese e Alta Marca. TreniBelluno frena: “Serve un piano ben fatto e finanziato”

L’aria è frizzante sul presente e sul futuro delle ferrovie dell’Alta Marca e del Bellunese: la stagione turistica entrata definitivamente nel vivo, l’approssimarsi delle Olimpiadi 2026 di Milano – Cortina e soprattutto un’utenza in crescita, e al tempo stesso desiderosa di un servizio ancora migliore, stanno contribuendo a fare emergere progetti di vario tipo per le strade ferrate trevigiane e bellunesi.

“Periodicamente leggiamo proposte estemporanee di innovazioni sulle ferrovie per il Bellunese: nuovi treni viaggiatori e treni merci, nuove fermate, regionali più veloci, frecce, lunga percorrenza, notturni con vagoni letto e cuccette, e chi più ne ha più ne metta” premette, in un post pubblicato su Facebook, l’associazione di pendolari, conoscitori e sostenitori del trasporto pubblico TreniBelluno.

Che ricorda come di questi giorni sia “il chiacchierato caso della stazione di Nove (Vittorio Veneto) da ripristinare per caricare il carbonato di calcio ricavato nella valle. E il caso di un’altra stazione da fare a San Giacomo, altra frazione vittoriese (di cui si parlerà anche in consiglio comunale attraverso una mozione del Pd). E il caso della Feltre – Primolano, che dovrebbe portare all’aumento del traffico dei treni sulle linee afferenti. E il caso della lunga percorrenza immaginata per le Olimpiadi 2026 e forse anche dopo. E altro ancora”.

“Progetti interessanti, ma quanti si concretizzeranno?” si stanno domandando in molti. Secondo TreniBelluno, “per realizzare una o più di queste proposte serve concretezza. La ferrovia bellunese ha vissuto mezzo secolo di “downsizing”, ossia di riduzione ai minimi termini dell’infrastruttura, sforbiciando fino alla misura di un servizio di trasporto costituito esclusivamente da treni regionali, con meno stazioni dove far incrociare due treni e meno binari nelle stazioni per ospitare altri treni. Per esempio, l’impianto di Belluno dispone di appena tre binari per il servizio viaggiatori, a malapena sufficienti per i treni attuali: figuriamoci introducendone di nuovi. Il tratto Ponte nelle Alpi – Conegliano ha solo due stazioni intermedie che dividono la linea in tre tratti troppo lunghi di circa 13 km.

Se si vogliono introdurre nuovi servizi – conclude il gruppo – allora è necessaria un’infrastruttura adeguata, ma prima di intervenire sui binari è indispensabile una pianificazione complessiva del servizio di trasporto che si intende offrire. Per questo serve un piano ben fatto e finanziato, non un’altra proposta iper-locale con inevitabili e troppo affrettate promesse di conseguenze positive per tutta la regione”.

Intanto, chi viaggia in treno nella Marca e dintorni, da alcuni giorni sta familiarizzando con gli annunci sonori, diffusi all’interno delle carrozze, del nuovo servizio intermodale treno più bus “Prosecco Hills Link”, presentato nei giorni scorsi a Conegliano.

(Foto: per gentile concessione di Alessandro De Nardi).
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