Il vescovo Michele Tomasi ospite del consiglio comunale: “In questo luogo si custodisce la democrazia, il baluardo più sicuro per perseguire la pace”

Il consiglio comunale di Treviso ha accolto monsignor Michele Tomasi, vescovo della Diocesi dal 2019, nella seduta di martedì 12 aprile. È la prima volta che un vescovo viene invitato ad aprire i lavori del consiglio riunito nel salone del Palazzo dei Trecento.

Il sindaco Mario Conte ha voluto la presenza di monsignor Tomasi per condividere un momento di riflessione in vista della Pasqua e, soprattutto, alla luce dell’inquietante scenario internazionale oscurato dalla guerra in Ucraina.

Gianfranco Iannicelli, presidente del consiglio comunale, e Conte hanno dato il benvenuto al vescovo a nome di tutta l’assemblea cittadina.

“Con il vescovo Michele ci siamo confrontati tante volte durante il periodo della pandemia. Colgo questa occasione ufficiale per ringraziarlo, perché ho trovato in lui sempre un sorriso e una parola confortante a supporto della stanchezza e dei timori degli amministratori, che si sono visti talvolta costretti a prendere scelte impopolari o di difficile comprensione per la gente. Abbiamo una comunità che si è spaccata sul tema dei vaccini e del green pass. Quindi l’appello che le faccio è quello di aiutarci a ritrovare l’abbraccio sociale, che è fondamentale per affrontare tutte le sfide del futuro. Perché, nella fase finale della pandemia è subentrato un conflitto in Europa con le ripercussioni che stiamo vedendo. Quindi un’emergenza nell’emergenza, che però ha messo in luce anche il lato solidale della nostra comunità“, ha detto il sindaco Conte, ricordando la grande veglia di preghiera per la pace che il vescovo Tomasi ha celebrato sabato scorso, nella palestra della Chiesa Votiva, a cui hanno partecipato oltre ottocento giovani da tutta la diocesi, e il modello di accoglienza dei profughi messo in piedi con la collaborazione della Caritas e delle parrocchie.

Il sindaco ha ringraziato monsignor Tomasi per essere “una guida attenta per tutti noi, sempre pronta a dare parole di sostegno a chi amministra, in un momento particolarmente difficile, anche dal punto di vista sociale, come quello che abbiamo vissuto”.

“Sono onorato di essere cittadino di Treviso dal 2019. Noi cittadini non pensiamo a quanto sia veramente importante il ruolo delle istituzioni e la delicatezza delle scelte che fanno – ha detto il vescovo  Michele – Qui in consiglio comunale succede qualcosa di importante. Scopriamo, proprio in questi giorni, che grazie alle regole della democrazia, qui le parole vedono realizzata la capacità di generare nuova e buona vita per quante più persone possibili. Non sono chiacchiere in un mondo dove, purtroppo, se ne sentono tante. Perché agiscono per il bene e nascono da una parola interiore che è riflessione e frutto del dialogo, anche acceso. Avete la capacità umana di guardare al reale come collettività e di condividere la narrazione di un vissuto che appartiene a tutta la cittadinanza”.

“La cittadinanza parte da una condivisione di intenti e di valori che poi sono messi a disposizione in atti concreti per la collettività. Sono convinto più che mai che continuare a praticare questo, e a custodire luoghi come questo, sia il baluardo più sicuro per perseguire i valori della pace. Anche la Chiesa di Treviso si mette a disposizione per questo lavoro comune. La pandemia e la guerra ci hanno fatto capire il bisogno di sostegno reciproco, solidarietà e sussidiarietà. Abbiamo scoperto, e continuiamo a scoprire, che senza il faro della dignità umana la società è esposta a forme di disgregazione e all’arbitrio del più forte. La guerra ne è l’esempio più drammatico. Scopriamo il bisogno di istituzioni internazionali che facciano prevalere diplomazia, politica e diritto e che anche a livello locale sono decisive per la democrazia” ha concluso.

Il vescovo ha ringraziato il consiglio comunale per il servizio alla comunità, con la “sicurezza che da qui verranno create opportunità per i giovani in modo che questi possano sperare in un futuro di sostenibilità ambientale, sociale, umana”.

Monsignor Tomasi, incontrando in seguito la stampa, ha sottolineato che il suo intervento a Palazzo dei Trecento è stato un segno di attenzione verso l’istituzione  e di collaborazione per il bene comune. “Ma è stata, soprattutto, l’occasione di ringraziare il consiglio comunale, perché in questo luogo di democrazia si decide la differenza tra un mondo che va per i fatti suoi  e  la vita di una comunità ordinata per il bene di tutti. Quanto sia importante il dibattito che accetta le regole e il rispetto dell’altro, per arrivare alle decisioni, lo stiamo vedendo in questo periodo di crisi e guerra. L’alternativa è l’arbitrio del più forte. La democrazia è il baluardo ultimo della pace. Non vedo per le nostre collettività altri modi che la fatica della partecipazione democratica e di una gestione della cosa pubblica secondo regole democratiche. Qualcuno ha detto che è il più imperfetto dei sistemi, ma è il migliore che abbiamo e dobbiamo difenderlo in questo momento in cui vediamo che la sua mancanza porta al disastro”.

Il vescovo trevigiano ha ricordato, infine, che “la Settimana Santa per i credenti in Cristo è  il momento in cui si celebra il centro della fede, sia per il dono del Signore sulla croce ma anche per la sua Resurrezione. E il fondamento della vita per tutti, ed è l’augurio che ho fatto ai consiglieri e che vorrei fare a tutti i trevigiani”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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