“La depressione post partum viene vista spesso come una ‘ladra’ che ruba la maternità, soprattutto nel primo anno di vita del bambino”. Ad affermarlo è la dottoressa Mariangela Spano, dirigente medico psichiatra dell’Ulss2 Marca Trevigiana e responsabile dell’ambulatorio depressione post-parto Sirio, nel descrivere una patologia che solo nell’ultimo anno a Treviso, su circa 3000 parti, ha colpito circa il 4,3% delle mamme.
Sensibilizzare le donne, ma anche i loro familiari sul tema, aiutando a riconoscere la malattia e, tramite il dialogo con altre mamme, e il supporto di professionisti, guidare in un percorso di guarigione è l’obiettivo del progetto “Parola di mamma”, iniziativa corale nata dalla collaborazione fra il Comune di Treviso con i servizi comunali Spazio Donna e Spazio Famiglia e la biblioteca BRat, l’Ulss2, in particolare il Centro di Salute Mentale di Treviso, il Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Ca’ Foncello, il Consultorio Familiare IAFC e l’associazione Rocking Motion.
Il progetto nasce dall’esperienza personale di Chiara Scattolin, che dopo essere guarita dalla depressione post partum ha lanciato l’iniziativa fin da subito accolta dall’associazione Rocking Motion e dagli altri enti del territorio.
“La depressiome post partum purtroppo è altamente stigmatizzata – sottolinea la psichiatra – Per questo iniziative sul territorio in luoghi non sanitari che vanno a promuovere la conoscenza del tema sono di grande rilievo”.
Più predisposte le mamme che hanno avuto lutti e problemi d’ansia
“La depressione post partum è una patologia molto frequente – spiega la dottoressa Spano – I dati ci dicono che colpisce dal 15 fino al 40% delle mamme. Non c’è un identikit della donna più o meno incline a soffrirne. Tuttavia, nei casi di donne trattate, si riscontrano delle caratteristiche comuni. La depressione post partum è frequente in mamme che hanno delle alte performance scolastiche, donne laureate e che in passato hanno già manifestato tratti di ansia precedenti al parto o che hanno subìto dei lutti, tant’è che nel periodo del Covid noi operatori sanitari abbiamo riscontrato un’incidenza raddoppiata della depressione post partum”.
“Ciò è riconducibile a due motivi – prosegue Spano – il primo, soprattutto nella prima ondata pandemica, si ricollega alla perdita di figure familiari di riferimento come i nonni. Il secondo fattore ha a che fare con l’isolamento e dunque con il venire meno della rete sociale fatta di amici e familiari che possono sostenere la mamma dopo il parto”.
Paure eccessive e insonnia fra i sintomi più comuni
“La depressione post parto ha dei sintomi che non sono franchi come quelli di una depressione nell’adulto, sono dei sintomi diversi che spesso si identificano con delle paure di far male al bambino o di essere ‘contaminati’. Un altro sintomo tipico è l’insonnia che persiste anche quando il bambino dorme – spiega Spano – La mamma non riesce a rilassarsi e presenta una tendenza al controllo. Altre volte si riscontrano demoralizzazione, perdinta di contatto con la realtà circostante e in una minima percentuale di casi si caratterizza per sintomi polarizzati sul bambino quindi un’eccessiva preoccupazione che il bambino sia ammalato e che abbia qualche patologia. Un dato significativo delle mamme con depressione post partum può essere rintracciato negli accessi al pronto soccorso pediatrico. A volte – conclude – veniamo contattati dagli stessi pediatri che prontamente si accorgono di casi di depressione non diagnosticati”.
“Parola di Mamma” è uno spazio relazionale, non giudicante e non specialistico per le neomamme
Gli incontri settimanali – già iniziati a fine ottobre – si svolgono ogni giovedì mattina dalle 10 alle 11.30 alla biblioteca BRaT di piazza Rinaldi. In questo spazio le donne potranno incontrarsi tra loro, portando con sé i loro bimbi, per stare in relazione con altre mamme in un clima di ascolto e privo di giudizio. Il gruppo è facilitato dalle educatrici di Spazio Donna Treviso, fra cui Silvia Pavan.
Ci saranno poi attività di aggregazione collaterali al gruppo di Auto Mutuo Aiuto “Parola di Mamma” che prevedono il coinvolgimento dei padri e della rete famigliare che ruota attorno alle neomamme e la progettazione e realizzazione di eventi pubblici di sensibilizzazione della cittadinanza rispetto al tema della depressione post partum. Il progetto, quindi, prende avvio dal gruppo “Parola di Mamma” e si amplia coinvolgendo in altre attività specifiche papà, nonni, reti amicali e la cittadinanza perché prendersi cura di una mamma significa prendersi cura del futuro di una donna, di una famiglia e di una comunità.
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