Anche se è stata data visibilità mediatica per censurare l’inciviltà di alcune persone, che nelle scorse settimane hanno trattato le vie del centro storico di Valdobbiadene come latrine a cielo aperto, queste situazioni continuano a ripresentarsi.
Alcuni cittadini, ormai esacerbati, hanno segnalato altri episodi in cui nelle vie e nei muri a ridosso della centralissima piazza “Guglielmo Marconi” la gente si comporta come se si trovasse in un bagno pubblico.
Situazioni documentate con diverse foto nelle giornate del 3 febbraio e del 10 febbraio, con immagini di strade e ingressi di abitazioni letteralmente insozzati, e questo è avvenuto anche nell’ultimo fine settimana.
“Non accetto che non si riesca a porre un rimedio a una situazione simile – ha dichiarato una residente del centro storico di Valdobbiadene – Purtroppo le telecamere installate dal Comune non riprendono alcune vie laterali e controllare chi sale verso il Monumento dei Caduti serve a poco perché pure io salgo tante volte per via Commissaria ma non la uso come latrina”.
“Se non si istituisce un controllo dopo una certa ora – prosegue la cittadina -, con persone non in divisa, applicando alcune sanzioni, purtroppo questa storia non finirà mai. Mi piacerebbe che qualcuno facesse qualche giro in più in via Commissaria e nelle laterali”.
“I bicchieri di plastica – conclude – non si contano perfino in via Roma e da quelli si può sicuramente risalire alla zona da dove vengono queste persone incivili. Veramente non se ne può più: passi alle ore 8 del mattino e ti si gira lo stomaco dalla puzza e dal resto. Ridiamo un po’ di decenza e decoro a questa zona del paese”.
Il Comune di Valdobbiadene, che si è attivato anche dopo l’ultima segnalazione pervenuta, ha fatto sapere che si stanno continuando a visionare le registrazioni delle telecamere per individuare i responsabili.
Oltre a questo, l’amministrazione valdobbiadenese ha scritto ai bar del centro storico per trovare insieme una soluzione. Inoltre, nell’ultima occasione prima di un evento in piazza, sono stati installati anche dei bagni chimici per prevenire il problema.
Neanche l’illuminazione pubblica è riuscita a far desistere gli autori di questi comportamenti che, a quanto pare, non si muovono solo nell’oscurità.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di una lettrice).
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