Trovate delle verghe storiche nel fondale dello “Sghirlo”, l’esplosivista Danilo Coppe le recupera. Bailo: “Potevano essere pericolose per i bagnanti”

Lo scorso weekend l’esperto di esplosivi segusinese Danilo Coppe (celebre per aver demolito l’ex Ponte Morandi di Genova) (qui l’articolo) si trovava per caso nello “Sghirlo” a Vidor e, proprio sotto l’Abbazia nel punto più fondo, a circa 3.5 metri di profondità, ha trovato qualcosa di particolare ma, allo stesso tempo, pericoloso per i ragazzini che si tuffano per rinfrescarsi dal punto soprastante.

Infatti incastrato in mezzo alle rocce più profonde c’era un fascio di verghe acuminate in ferro.

Da ex studente del Follador di Agordo, Coppe ricorda di aver sentito parlare di quei semilavorati che partivano dalle miniere dell’Agordino e, a bordo di zattere manovrate da intrepidi “zattieri”, scendevano il Cordevole e poi il Piave fino a Venezia, dove le verghe grezze diventavano spade pregiatissime.

Dopo una serie di immersioni in apnea per constatarne la rimozione, Coppe ha chiesto un parere all’amico lì presente Mauro Zavan, esperto di antiquariato locale.

Di fronte alla conferma circa la natura del ritrovamento, è stato chiamato anche il sindaco di Vidor, Mario Bailo, che ha consentito la rimozione di queste ultime: “Poteva essere un pericolo per i bagnanti” afferma il primo cittadino.

Facendo anche parte della Associazione Valdostorica che si occupa tra l’altro di recuperi complessi di reperti storici, Coppe ha organizzato la squadra di intervento per la rimozione del pesante cimelio (oltre un quintale) dal fondo del Piave.

Oggi il reperto è temporaneamente custodito nel Museo degli Esplosivi e dei Minatori di Parma, diretto dallo stesso Coppe che dichiara: “Di questo tipo di ritrovamenti ne sono stati fatti altri due più a monte, vicino a Vas. Oggi questa tipologia di cimeli è custodita ad Agordo, dove era giusto che andassero. Questo terzo reperto andava intanto messo al sicuro prima che si facesse male qualcuno o che una ondata di piena lo riseppellisse. Resta a disposizione ovviamente per qualsiasi iniziativa culturale della zona di ritrovamento o chi avrà titolo per reclamarlo”.

(Foto: per gentile concessione di Danilo Coppe).
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