La Diocesi di Vittorio Veneto vicina alla comunità ucraina locale con l’ospitalità, la raccolta di beni, la donazione di offerte e la preghiera: ecco come e dove

La Chiesa vittoriese si fa vicina alla comunità ucraina della diocesi di San Tiziano, sconvolta dalla guerra in corso nel Paese. Lunedì s’è unita in preghiera nella Cattedrale di Ceneda, assieme al vescovo Corrado Pizziolo.

Padre Yuriy Khodan, cappellano ucraino nelle diocesi di Vittorio Veneto e Belluno-Feltre, che a Qdpnews.it aveva raccontato nei giorni scorsi lo stato d’animo della comunità ucraina nel nostro territorio (qui l’articolo), invita poi a partecipare ad altri momenti di preghiera della comunità diocesana.

Questo il calendario fin qui stabilito: oggi giovedì 3 marzo alle ore 21, recita del Rosario nella chiesa della Consolata in via Rizzera (nella foto) a Ceneda di Vittorio Veneto; domani venerdì 4 alle ore 14 Via Crucis sempre alla chiesa della Consolata; sabato alle ore 14 Santa Messa, in cui saranno ricordati i defunti della guerra, al santuario della Madonna delle Grazie in viale Trento e Trieste a Conegliano. Domenica alle 14 Santa Messa alla chiesa della Consolata.

Sul fronte degli aiuti, la Caritas della diocesi di Vittorio Veneto incoraggia e supporta le parrocchie – che lo ritengono e sono nella condizione di poterlo fare – a mettere a disposizione eventuali canoniche non utilizzate per dare ospitalità ai rifugiati. Inoltre suggerisce tre possibili modalità di aiuto al popolo ucraino.

La prima è l’accoglienza nelle case: chi ha a disposizione una casa o un appartamento, o vuole condividere qualche stanza, può segnalare la propria disponibilità ai referenti foraniali di Caritas.

La seconda è la raccolta di beni di prima necessità, da consegnare attraverso i referenti della comunità ucraina presente a Vittorio Veneto e Conegliano, e tramite i progetti di Caritas Italiana. Si cercano medicinali (antibiotici, antidolorifici, calmanti, pomate per le ustioni, siringhe, garze eccetera), detersivi e prodotti per l’igiene personale, pannolini, pannoloni, assorbenti, sacchi a pelo, coperte, viveri di pronto consumo (cibi pronti all’uso, spesso non c’è la possibilità di cucinare e quindi né pasta né riso). I beni raccolti vanno consegnati nei Centri di ascolto foraniali.

La terza è la donazione di offerte: chi lo desidera, può versarne una sul conto corrente di Caritas Vittorio Veneto, specificando la causale “Emergenza Ucraina”. La maggior parte del ricavato sarà devoluta a Caritas Italiana per i progetti in atto, la restante parte sarà usata da Caritas Vittorio Veneto per la gestione dell’emergenza.

Per ulteriori informazioni: www.caritasvittorioveneto.it.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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