Economia, partecipazione e sostenibilità: sono i temi attorno a cui esperti ed imprenditori si sono confrontati durante l’incontro di mercoledì 7 febbraio al secondo appuntamento della 21esima Settimana sociale organizzata dalla Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Vittorio Veneto.
Al Centro culturale Conti Agosti di Mareno di Piave, in una sala gremita e interessata, si è parlato di attenzione alle persone – “collaboratori” e non dipendenti -, al loro benessere e al territorio in cui le imprese sono inserite come focus di enti e aziende, che sempre di più lavorano in sinergia in un’ottica di sostenibilità.
All’inizio è intervenuto il sindaco di Mareno di Piave Andrea Modolo, che ha sottolineato come tutto il laboratorio di questa edizione della Settimana sociale – dagli incontri preparatori ai tavoli di confronto – sia “di fondamentale importanza per una maturazione di amministratori e comunità, sempre più vicini ai temi di coinvolgimento dei collaboratori e al valore sociale delle aziende nel territorio”. Insieme a lui, c’erano altri sindaci e rappresentanti dei Comuni del circondario.
Azzariti: “Puntare sui corpi intermedi”
Ferdinando Azzariti, presidente di Salone d’Impresa, ha evidenziato innanzitutto che “rispetto al passato dell’economia e dell’impresa che, alla veneta, era quella del “paron” e al presente con la figura dell’ingegnere, cioè l’imprenditore aperto all’impresa e alle istituzioni, si potrebbe prospettare un futuro con l’“imprenditore artificiale”: l’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante in maniera rapida, e avrà sicuramente dei risvolti importanti anche in questa all’interno delle aziende”.
Tra gli strumenti di partecipazione aziendale individuati da Azzariti c’è innanzitutto la proposta del sindacato: è intervenuto quindi Massimiliano Paglini, segretario generale CISL Treviso – Belluno, che ha spiegato la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori nelle aziende, “La partecipazione al lavoro, per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori”.
“Questa proposta ha come riferimenti normativi l’articolo 46 della Costituzione, la Carta sociale europea e tutto il quadro di regolamentazione comunitaria sul lavoro, avendo come base i contratti collettivi nazionale e aziendali – ha affermato Paglini -. In questo modo i lavoratori potranno finalmente essere coinvolti e partecipare alla gestione delle imprese. Ora è stata presa in esame dalla commissione della Camera dei Deputati, e verrà accorpata ad altri disegni di legge presentati da varie forze politiche. Crediamo che questa sia la volta buona, superando il conflitto capitale-lavoro che non ha più senso di esistere”.
Tra gli strumenti economici di partecipazione, l’attenzione al welfare e alla trasformazione digitale che sta cambiando l’impresa a tutti i livelli, e poi i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu: “All’interno di questi cosiddetti ESG (Environmental Social Governance) – ha detto Azzariti -, ci sono 16 politiche dettate dalla diversità di genere, al numero di dipendenti, l’attenzione al tasso di infortuni, alla politica per la formazione, salute. Lavorare sul tema del “Social” è uno strumento per migliorare la partecipazione delle persone”.
“L’imprenditore oggi è testimone, protagonista e costruttore del territorio e delle comunità – ha osservato infine Azzariti -. La sfida concreta nel territorio sta oggi nei corpi intermedi: la ‘borghesia’ in Italia non svolge più il ruolo di motore di cambiamento e innovazione, e per uno sviluppo dei modelli economici e sociali bisogna puntare sui corpi intermedi e le associazioni”.
Confartigianato: “Interazione tra mondo produttivo e territorio”
Christian Dall’Ava, vicepresidente Confartigianato Imprese Conegliano, partendo dal nuovo slogan, “Intelligenza artigiana” – che mette insieme il genio creativo e la manualità, unendo l’innovazione alla tradizione -, ha spiegato che “partecipare nell’economia significa far interagire il mondo produttivo con collaboratori, cittadini ed enti locali”.
Sul fronte della cultura d’impresa, dello sviluppo dei mercati, della ricerca e dell’innovazione, Confartigianato ha all’attivo vari progetti per il territorio, le aziende e la cittadinanza, a partire dalle iniziative rivolte agli studenti per la promozione del mondo artigiano e delle nuove professionalità richieste oggi nel mondo dell’impresa.
Nell’economia locale, Dall’Ava ha messo in luce come Confartigianato accompagni i processi organizzativi che, facendo sistema, proiettano il tessuto produttivo diffuso verso nuove opportunità di sviluppo: ad esempio, è partner dell’Associazione delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, e promuove laboratori, la piattaforma Esg e il bilancio sociale.
L’imprenditoria locale a confronto: “Noi impegnati nella sostenibilità”
Attorno al tema della partecipazione nell’economia, con un forte impegno nella sostenibilità ambientale, si sono confrontati quattro imprenditori locali: Giorgio Zanchetta, di Anodica Trevigiana, Andrea Attilio Gava, di Gava Imballaggi, Roberto Sala, di Service Vending, e Fabio Dell’Oglio, di Meteor.
Zanchetta ha evidenziato come la politica sostenibile della sua azienda sia fondata su un equilibrio dinamico col mondo: “La relazione passa attraverso le persone, e così nel mercato i clienti sono persone. Tutte le “nostre” persone sono responsabili di portare un valore, e riteniamo per questo essenziali il coinvolgimento e la partecipazione nella gestione e nello sviluppo aziendale”.
In Anodica, la partecipazione si realizza con “la condivisione dei valori di rispetto e trasparenza, l’orientamento dell’esecuzione, il mantenersi allineati, il vivere l’azienda, il racconto del proprio lavoro su web e social, la decisione comune in base ai risultati e la condivisione dei successi con i premi ai collaboratori”. Ma poi anche le giornate all’esterno dell’azienda per un sano equilibrio lavorativo e personale, la collaborazione con associazioni, scuole, e con le altre imprese in progetti di sostenibilità.
Gava, tra i fautori del gruppo della sostenibilità in Unindustria, ha raccontato come sia stato cruciale “il confronto con gli imprenditori per accelerare il processo dei progetti: il gruppo oggi conta una settantina di aziende impegnate per un modello di sviluppo sostenibile”.
Per Gava Imballaggi, “sostenibilità vuol dire impegnarsi in percorso in modo costante, sentendo la responsabilità come imprese sul territorio rispetto agli stakeholders, e quindi cercare nei limiti delle risorse di dare risposte attuando progetti innovativi e utili alla comunità. Come azienda individuiamo cinque finalità all’anno di beneficio comune, e poi rendicontiamo in maniera trasparente quanto svolto e quanto invece si deve ancora fare. È sicuramente un impegno che ci pone dinanzi a sfide e obiettivi nel cercare performance ambientali, sociali ed economiche”.
Sala di Service Vending ha spiegato come la certificazione B Corps della sua azienda – l’unica al mondo nel suo settore ad averla ottenuta – si inserisca “in un’ottica di giudizio di sostenibilità oggettiva nelle cinque macroaree: governance, ambiente, comunità, collaboratori e clienti”. “L’azienda è impegnata su vari fronti, come la solidarietà sociale con progetti a sostegno di disabili e anziani, e l’educazione alimentare ai clienti e studenti, con interventi anche nelle scuole per scelte consapevoli verso i prodotti più salutari”.
Dell’Oglio ha parlato del “Progetto a impatto zero” per il miglioramento delle attività quotidiane nella sua azienda sui temi della sostenibilità ambientale, e della visione di Meteor, tutta volta alla sostenibilità, a partire dal “recente ampliamento dello stabilimento con il miglioramento del benessere delle persone, insieme alla riduzione degli scarti di lavorazione per una economia circolare”, ma anche sui temi delle pari opportunità, delle possibilità di carriera grazie alla formazione continua e della comunicazione.
Rispetto al rapporto con il territorio, “sentiamo giusto restituire qualcosa di quello che abbiamo ricevuto dalla comunità – ha concluso Dell’Oglio – offrendo ogni anno un contributo ad associazioni e iniziative della zona”.
Francesco Polo, direttore della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Vittorio Veneto, ha sottolineato nel corso della serata come il dinamismo, la concretezza, il gioco di squadra, la sostenibilità e la relazione con il territorio siano elementi qualificanti del contributo decisivo offerto dalle imprese al territorio e al Paese, per un lavoro verso un’Italia ‘dei con’, superando la logica dell’Italia ‘dei senza’.
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