Gli annunciati lavori di manutenzione straordinaria e ristrutturazione del cinema multisala Verdi di Ceneda sono iniziati, e non stanno riguardando solo gli interni (il cambio di tutte le poltroncine anticipato dal proprietario Gianantonio Furlan lo scorso ottobre) ma anche gli esterni.
Un’ordinanza comunale ha infatti istituito da fine gennaio a fine febbraio il divieto di sosta in una decina di stalli di piazza San Massimiliano Kolbe, quelli più vicini all’immobile che ospita il multisala, dove ha attualmente sede un cantiere.
“I lavori in corso sono molto articolati – spiega Furlan – attualmente è in corso la manutenzione straordinaria del tetto del cinema. il lavoro sulle poltrone delle sale comincerà a fine marzo con la prima sala, poi in estate faremo le altre. Ci sarà una riconfigurazione delle gradonate, e l’obiettivo di arrivare ad agosto con i lavori completati”.
Lavori che sono partiti già da qualche tempo con il rifacimento di impianti di riscaldamento e pompe di calore, i nuovi proiettori laser e manutenzioni varie. “Cambierà il volto del Verdi – sintetizza Furlan – con un investimento di 1,2 milioni di euro: una somma coperta per circa la metà da fondi, anche Pnrr, ma per noi un impegno importante”.
A lavori in corso negli interni, i cinefili del Vittoriese e non solo non rimarranno del tutto all’asciutto di film: “La prima sala rimarrà ferma per un paio di settimane per il cambio delle poltroncine. In estate invece dovremo chiudere 3 sale, perché non possiamo intervenire su una alla volta. Avremo dunque una sola sala per un paio di mesi, poi a ferragosto dovremmo essere a posto e pronti con il lavoro completo”.
Insomma, qualche piccolo disagio in cambio di un grande investimento sul Verdi e, di conseguenza, sulla città: “Sì – sorride Furlan – l’obiettivo è di recuperare spettatori, vorrei tornare alle utenze di una volta ma la strada è ancora lunga. Chi va altrove o non va per niente al cinema potrà trovare al Verdi diverse novità, soprattutto nelle poltrone, che cambieranno il modo di stare al cinema”.
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