Vittorio Veneto, il tribunale infligge tre anni e tre mesi di reclusione a un 53enne per maltrattamenti a moglie e figlio

Per anni avrebbe subito botte e vessazioni fisiche e psicologiche dal marito, che si accaniva su di lei e anche sul figlio all’epoca ancora minorenne. E poi, quando lei aveva scoperto che lui aveva l’amante e si era ribellata, l’avrebbe picchiata fino a farla finire in ospedale. Per questo, in tribunale a Treviso, un 53enne di Vittorio Veneto è stato condannato in primo grado a una pena di 3 anni e 3 mesi di reclusione per maltrattamenti e lesioni personali.

A denunciarlo era stata la moglie nel febbraio del 2020 quando, dopo avere scoperto che lui aveva un’altra donna e aveva provato a contattarla, l’uomo l’avrebbe strattonata violentemente, le avrebbe strappato i capelli e l’avrebbe colpita ripetutamente tanto da provocarle un trauma cranico e agli arti per i quali era stata curata in ospedale.

In quel momento la 50enne ha deciso di raccontare anni di angherie che, secondo quanto gli contestava la procura, l’uomo avrebbe fatto subire a lei e al figlio maggiore fin dal 2014. “Sei un cesso, devi andare a buttarti nell’umido” le diceva criticando il suo aspetto fisico. Umiliazioni accompagnate da calci, pugni e persino morsi. E insulti che riservava anche al figlio al quale avrebbe ripetuto: “Sei una nullità”.

Dopo la denuncia al 53enne, difeso dall’avvocato Priscilla Brunello, era stata applicata la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare e il divieto di avvicinarsi alla moglie e al figlio. Era quindi finito a processo, al termine del quale la procura ha chiesto una condanna a 4 anni e 3 mesi. Pena ridotta di un anno dal giudice, che lo ha condannato anche a pagare una provvisionale di 5 mila euro ciascuno alla moglie e al figlio che, assistiti dall’avvocato Enry Altoè, si sono costituiti parte civile.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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