Selva campagna ritrova finalmente la sua chiesetta di San Rocco, luogo molto amato dalla comunità locale e restaurato solo grazie alle offerte

Nel giorno della Madonna del Carmine, a cui l’edificio è intitolato, la comunità di Selva del Montello si è riappropriata definitivamente della chiesetta detta di San Rocco nella zona di campagna. L’edificio era stato costruito ai primi del ‘900 e da qualche anno era in stato di degrado; si è reso così necessario un restauro conservativo recuperando tutti i materiali e le vecchie decorazioni.

Per il parroco di Selva Don Angelo Rossi si tratta di un recupero importante soprattutto per la comunità che ha manifestato già con le prime celebrazioni riattivate nei mesi scorsi di avere desiderio di incontrarsi nuovamente. “A Selva non ci sono molte occasioni di stare insieme. Questa è una delle poche e devo dire che sono rimasto stupito dalla folta partecipazione della gente tanto che spesso qualcuno è costretto a rimanere fuori, anche a causa dei distanziamenti legati al Covid”.

Per la realizzazione dei lavori sono state raccolte esclusivamente offerte spontanee e una parte dei lavori è stata offerta da maestranze del posto. “Siamo partiti tre anni fa – spiega Renato De Marchi presidente del comitato per il restauro della chiesetta di San Rocco – e contiamo di ripianare completamente la spesa di 150mila euro. Fin da subito si è attivata una sorprendente catena di solidarietà che ci ha portato quasi subito ad iniziare i lavori che si sono conclusi a novembre 2020. Poi le restrizioni hanno fatto rinviare a questi giorni la cerimonia ufficiale di inaugurazione“.

Sarebbe dovuto essere presente il vescovo di Treviso mons. Michele Tomasi, convalescente da qualche giorni per un lieve infortunio; in sua rappresentanza è stato inviato uno dei vicari episcopali, mons. Mario Salviato.

L’architetto Armando Guizzo, anche lui come De Marchi di Selva, ha diretto e offerto i lavori di restauro.

“Abbiamo restituito i colori originali dell’edificio sia nella parte interna dell’abside e del controsoffitto, sia nella parte esterna del portale, del rosone e delle decorazioni del cornicione. La parte che aveva maggiore bisogno di intervento era quella delle travi del tetto che sono state completamente risistemate usando le tecniche dell’epoca della costruzione”.

Per contribuire alla raccolta di altri fondi è stato stampato un libro, curato da Renzo Gazzola, che ripercorre la storia dell’edificio e le sue peculiarità artistiche.

(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati