Lo scorso fine settimana ha aperto i battenti in via Lavaio 25 a Selva del Montello “Velvet Lust Club Treviso”, il primo club lounge del territorio dedicato solamente alle donne etero, lesbo, bisex e trans male to female (persona di sesso biologico maschile e identità di genere femminile, che sta effettuando o non ha portato a termine il percorso di transizione che la condurrà ad acquisire l’identità sociale/sessuale del proprio genere).
L’idea di questo locale è venuta ad Andrea Emilio, 25enne di Montebelluna che, all’università e anche nelle sue precedenti esperienze lavorative, è entrato in contatto con alcune persone appartenenti alla cosiddetta sfera “queer”.
Il termine “queer” viene generalmente utilizzato dalle persone che non vogliono identificarsi con un’etichetta, senza affermarsi né come eterosessuali/cisgender, né come transgender, omossessuali, lesbiche o altre identità di genere e orientamenti sessuali. Nel locale di Emilio, pensato esclusivamente per le donne, è vietato l’ingresso agli uomini.
La notizia dell’apertura di Velvet Lust Club Treviso è circolata velocemente nel piccolo paese montelliano e c’è chi, fin da subito, si è dimostrato contrario.
A queste situazioni di rifiuto, fanno da contraltare le reazioni di tante persone che, negli ultimi giorni, hanno scritto al giovane imprenditore trevigiano per complimentarsi con lui e con il suo staff.
“In questi anni – racconta Emilio -, ho sentito dire spesso che la donna non trova mai uno spazio pensato realmente per lei. Se va a divertirsi, capita che venga importunata o molestata, soprattutto verbalmente. Ho quindi maturato la volontà di aprire un locale dove una donna può entrare senza alcun rischio. Un luogo dove sa in anticipo quello che può trovare e nel quale può sentirsi coccolata e rispettata. Un ambiente dove troverà una mentalità aperta”.
“Sarebbe stato facile aprire un’attività del genere in una grande città come Milano – continua -, ma la vera sfida è stata quella di farlo in un luogo ‘rurale’ come Volpago del Montello. In Italia ci sono circa tre o quattro locali di questo tipo. Io ho iniziato a toccare questi temi con l’impegno politico, ma poi ho deciso di impegnarmi nel sociale. Volevo fare qualcosa di concreto per le persone, in particolare per le minoranze”.
Emilio ha detto di essersi interfacciato, sia nei social che di persona, con tante donne che gli hanno raccontato le loro storie. Molte hanno parlato di violenze, molestie o situazioni in cui sono state importunate da uomini.
“Questo fenomeno – prosegue -, purtroppo, è presente anche da noi. Tante donne sono titubanti e spesso hanno paura di andare a divertirsi. C’è chi teme di essere importunata o approcciata in modo pesante da un uomo. Tutto questo mi ha spinto a investire delle risorse economiche per realizzare uno spazio pensato completamente per loro. Da noi le donne troveranno spettacoli di burlesque, come quello di apertura, il servizio del bar ma anche uno spazio dove ci si può conoscere in modo più intimo”.
“L’obiettivo – sottolinea – è favorire l’aggregazione femminile tra donne di tutti i tipi, anche transgender. L’unico divieto è l’ingresso agli uomini, anche se sono già in programma degli eventi nei quali celebreremo la bellezza dei corpi, maschili e femminili. In queste settimane abbiamo ricevuto alcune critiche, ma anche feedback molto positivi da persone che lavorano nel settore delle esibizioni del corpo libero. Qualcuno mi ha scritto: ‘Finalmente ha aperto un posto come questo, dove posso essere me stessa’”.
“Tengo a dire – conclude -, che il nostro non è solo un locale ma anche un’associazione. Noi ci impegniamo per la libertà e l’emancipazione della donna che può sentirsi se stessa, a prescindere dal fatto che sia etero o lesbica. Le donne devono potersi sentire libere di esprimere la loro sessualità e da noi potranno farlo senza problemi. Nel pieno della campagna veneta, dove senza generalizzare posso dire che la figura della donna a volte è mercificata, sfruttata e svalutata, questo non era scontato”.
(Foto: Velvet Lust Club Treviso).
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