Volpago rende omaggio al pittore della Dolce Vita, il Centro Civico intitolato a Island Guizzo. Opere in mostra dal 23 maggio al 20 giugno

L’artista di Volpago del Montello, Island Guizzo, morto a Roma nel 1987, è stato uno dei più importanti esponenti, insieme al suo grande amico Giorgio De Chirico, dei movimenti culturali romani di via Margutta e di via Del Babuino, negli anni della Dolce Vita.

Celebre ritrattista (suoi i ritratti commissionati da Aldo Fabrizi e Ornella Vanoni) fu definito da Giovanni Comisso il “pittore della città di Treviso”.

L’Amministrazione comunale rende omaggio, oggi, al grande artista nato a Volpago del Montello nel 1915, con l’intitolazione del Centro Civico “Island Guizzo” collocato nelle vicinanze della via sulla quale si affaccia la casa che diede i natali alla famiglia Guizzo, via Castella, e attraverso una mostra nello stesso stabile.

L’intitolazione avverrà sabato 22 maggio, alle 17, presso il Centro Civico di via Medici 3.

A seguire l’inaugurazione della mostra (che si potrà ammirare fino al 20 giugno), nell’area espositiva dell’ex municipio in via Schiavonesca 94, con una presentazione di Sergio Favotto. Per visitarla la prenotazione è obbligatoria (entro il sabato alle 12) presso l’Ufficio Cultura del Comune, apertura sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Si tratta di una selezione di opere che offre un iniziale spunto conoscitivo sulla figura di un’artista che, come scrisse Valerio Mariani, rappresenta “un panorama di paesaggi ed immagini umane quanto mai pittoresco, nutrito di viaggi e di avvenimenti”. Nel 1946 la sua prima mostra personale a Treviso poi, nel 1947, a Montebelluna.

La mostra e un’ulteriore occasione per mantenere viva la memoria del pittore volpaghese. I quadri esposti appartengono a collezioni private e sono stati l’occasione per riannodare fili di memoria tra quanti hanno personalmente conosciuto Island Guizzo, legati da vincoli di parentela o di amicizia, in un rinvio di ricordi e suggestioni legate al territorio di Volpago del Montello che attraverso l’esposizione abbiamo cercato di mettere in evidenza.
Island Guizzo iniziò la sua preparazione artistica nelle vicine città di Treviso e Venezia meditando sulle opere pittoriche dei maggiori maestri veneti del Cinquecento.

La sua carriera fu però interrotta dalla seconda guerra mondiale (fu secondo Capo di Marina) durante cui venne deportato in Germania. Nel 1946 riuscì a reinserirsi nel mondo dell’arte.

Dal 1947 al 1950 diversi viaggi gli fornirono l’occasione per venire a contatto con musei, gallerie e pinacoteche d’Europa, dell’Asia Minore e d’Africa traendo ed assimilando esperienze che hanno solidificato la sua pittura e, soprattutto, ispirato il gusto alla ritrattistica.

Fu questo del dopoguerra un periodo di significativa produzione artistica. Nel 1952 si trasferì a Roma, con la famiglia.

Vinse il premio Marc’Aurelio, uno dei più prestigiosi premi artistici della Città Eterna. A Roma vive ancora la figlia Seban, che ne tiene viva la memoria e il legame con il territorio di Volpago del Montello e dintorni. Le opere del Guizzo per la maggior parte sono conservate in collezioni private italiane, ma anche in Canada e Usa, ma anche al Museo di Roma a palazzo Braschi.

Prima di morire, chiese che le sue spoglie tornassero nella sua terra d’origine e, quando morì, fu seppellito nel cimitero di Volpago del Montello.

(Foto: Facebook – Island Guizzo Pittore).
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