La procura di Venezia, dopo la strage dell’autobus, ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo ma senza, ad oggi, iscrivere nessuna persona nel registro degli indagati.
Identificate tutte e 21 le vittime: come riporta l’Ansa secondo la procura veneziana si tratta di nove cittadini ucraini, quattro romeni, tre tedeschi, due portoghesi, un croato, un sudafricano e l’unico italiano, l’autista del bus, il vazzolese Alberto Rizzotto.
Gli inquirenti stanno anche cercando di capire le cause che hanno portato l’autobus a sbandare e poi ad abbattere le protezioni e schiantarsi, dopo un volo di dieci metri, al suolo. Sull’asfalto non è presente nessun segno di frenata. L’ipotesi principale è che Alberto Rizzotto abbia avuto un malore ma non si esclude neppure che il mezzo abbia avuto un malfunzionamento. Gli inquirenti, anche grazie ad alcuni video delle telecamere della zona, hanno escluso il coinvolgimento di altri mezzi mentre le batterie del mezzo elettrico sono state sequestrate.
“Quello dove è avvenuta la tragedia – aveva commentato ieri il governatore del Veneto Luca Zaia prima di entrare all’ospedale all’Angelo di Mestre – non è un tratto di strada che ricordiamo per gli incidenti. Spero che le telecamere ci aiutino a capire cosa sia successo”.
Il sistema sanitario veneto si è attivato fin da subito per garantire supporto psicologico e ogni genere di aiuto alle famiglie coinvolte in questa tragedia. Ieri l’Ulss2 Marca Trevigiana in post sui propri canali ufficiali ha però messo in guardia i cittadini: “È in corso un’iniziativa di raccolta indumenti a favore delle persone ricoverate a Treviso non autorizzata dalla Direzione – si legge – Si invita pertanto a diffidaredi tale raccolta e a non supportarla. L’azienda si riserva di intraprendere qualsiasi iniziativa al fine di bloccare tali speculazioni nel pieno rispetto di quanto accaduto”.
AGGIORNAMENTO DELLE 11.30:
Attualmente risultano ricoverati presso gli ospedali del Veneto 15 pazienti coinvolti nell’incidente del pullman a Mestre. 10 di loro sono in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive), 4 nei reparti di chirurgia, 1 in pediatria.
Adulti: 12 pazienti (7 donne, 5 uomini)
Minori: 3 pazienti (2 bambine, 1 bambino)
Terapia intensiva: 10 pazienti (9 adulti, 1 minore)
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