Veneto, costituiti i sette nuclei di analisi per verificare la corretta applicazione dei canoni negli alloggi di edilizia popolare

Non solo la Regione, ma ora anche Ater e Comuni sono impegnati in prima persona nel verificare e accompagnare, caso per caso, l’applicazione della riforma veneta dei canoni e delle regole di assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica residenziale (nella foto un complesso Ater a Vittorio Veneto).

A fronte di una riforma vasta e complessa, che dopo oltre un ventennio ha rivoluzionato le regole di accesso e il sistema di calcolo dei canoni degli oltre 40 mila alloggi pubblici presenti in Veneto, la Giunta regionale del Veneto – spiega l’assessore al sociale e all’edilizia residenziale Manuela Lanzarin – ha istituito oggi sette nuclei tecnici di analisi, uno per provincia, con operatività immediata. I sette nuclei, coordinati ciascuno dal presidente dell’Ater della provincia di riferimento, sotto la direzione dei rispettivi direttori, e partecipati dai rappresentanti dei Comuni interessati e degli eventuali enti pubblici gestori, dovranno esaminare, caso per caso, le posizioni degli inquilini, affrontare i casi critici e proporre al Tavolo di monitoraggio regionale e alla Giunta, entro il termine massimo del prossimo 30 settembre, eventuali proposte di modifica della legge 39/2018 di riordino dell’edilizia pubblica residenziale e del suo regolamento applicativo”.

I sette Nuclei tecnici di analisi vengono così ad integrare il lavoro del Tavolo tecnico regionale di monitoraggio e del tavolo Erp per la specialità di Venezia e delle isole nel monitorare e gestire l’applicazione dei nuovi canoni in vigore dal primo luglio scorso.

Fermo restando i caposaldi della riforma dell’edilizia pubblica che ha introdotto canoni di locazioni parametrati all’effettiva capacità reddituale e patrimoniale delle famiglie e, nel contempo, capaci di garantire entrate minime sostenibili per mantenere il patrimonio immobiliare pubblico – ragiona l’assessore Lanzarin – vogliamo fare in modo che la nuova metodologia di calcolo non penalizzi le fasce più deboli, gli anziani, i disabili, i genitori soli con figli. Su oltre 42 mila assegnatari di un alloggio pubblico in Veneto, la casistica è estremamente articolata e varia anche a seconda dei territori e delle strategie di intervento sociale adottate da Comuni e Ater. Per questo abbiamo istituito sette Nuclei territoriali, allargati alla partecipazione dei Comuni. Dovranno aiutarci a trovare precise soluzioni, ma al tempo stesso eque ed omogenee, per garantire parità di accesso e di trattamento agli attuali assegnatari nonché assicurare possibilità di accesso ai 14 mila potenziali assegnatari che avrebbero tutti i requisiti per vedersi assegnare un alloggio pubblico e da anni sono in attesa”.

Le direttive che la Giunta regionale ha dato alle Ater e ai sette Nuclei tecnici di analisi sono chiare: dovranno esaminare tutte le posizioni di inquilini con reddito Isee non superiore a 15 mila euro e con un patrimonio che non superi i 100 mila euro che, con il nuovo sistema di calcolo, si siano visti aumentare il canone di almeno il 30 per cento; dovranno, inoltre, esaminare i casi specifici su richiesta dei singoli inquilini. I casi relativi all’applicazione del canone minimo (40 euro) saranno invece di competenza dei Comuni e delle Ater che possono attivare i rispettivi ‘fondi di solidarietà’ per le persone meritevoli di tutela sociale.

(Fonte: Regione del Veneto).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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