Veneto, un ragazzo su due ha già avuto almeno un vaccino. Zaia: “Valutare con serietà il tema della terza dose, si esprima la comunità scientifica”

Crescono lievemente i ricoveri e le terapie intensive Covid nella Regione Veneto anche in questa fase della pandemia.

Il presidente Luca Zaia si è soffermato sui ragionamenti di molte persone che sostengono che i ricoveri sarebbero strettamente collegati al fatto che mancano le cure domiciliari.

“Voglio ricordare che dei 446 mila pazienti positivi censiti dai nostri 12 milioni di tamponi – ha affermato Zaia -, sostanzialmente il 95%, quindi almeno 420 mila, sono stati curati a casa dai nostri medici di base, dalle Usca anche dal ‘fai dai te diciamolo perché, nei momenti di massima crisi, immagino che più di qualcuno si sia preso i medicinali con il passaparola o altro. Vorrei anche ricordare che il protocollo delle cure domiciliari del Veneto non è l’imposizione della cura da farsi: è stato fatto da un gruppo di lavoro di medici e clinici della Regione”.

Il presidente ha evidenziato il fatto che tutti i medici del Veneto utilizzano i farmaci autorizzati dall’Ema sul mercato.

“Non è che debbano strettamente restare legati a un protocollo che dà semplicemente delle linee guida di riferimento – continua il governatore – Noi, per esempio, non prevediamo l’elettrocardiogramma prima di fare la somministrazione ma semplicemente la firma, che il medico chiederà, del consenso informato. La storia della vigile attesa da noi non c’è nel protocollo ma è anche un falso problema perché qualsiasi medico, davanti al suo paziente, decide se attendere di dargli i farmaci un giorno-due giorni o di iniziare subito la cura”.

“Dico questo perché la verità è che abbiamo un 5-10% di pazienti – aggiunge -, dipende dalle casistiche, ai quali puoi fare anche le magie ma hanno bisogno di un ospedale. Se hai pochi contagiati saranno pochissimi e insignificanti i ricoveri mentre se ne hai tanti questo 5-10% pesa nei ricoveri. A dicembre avevamo 500 persone in terapia intensiva e ho letto qualche commento che dice: ‘Ma cosa saranno mai 500 persone in ospedale su 5 milioni di veneti’. Forse non avete capito: 500 persone in terapia intensiva Covid significa la sanità del Veneto paralizzata”.

Il Veneto, infatti, ha accumulato 500 mila prestazioni e non vuole polarizzare tutti i professionisti della sanità della Regione nelle terapie intensive e nell’area non critica Covid.

Zaia ha sottolineato che in Veneto non è proibito utilizzare l’idrossiclorochina che in Regione si ha con la firma del consenso informato senza analisi ed esami preventivi per somministrarla.

Il presidente del Veneto ha ribadito che ad oggi il 76% dei ricoverati ha avuto una dose o non si è vaccinato (il 64% non si è vaccinato) e che il vaccino contro il Covid sta funzionando: la copertura è dichiarata al 94% (su 100 vaccinati, 94 hanno risposta anticorpale) però, crescendo con l’età, cala la risposta anticorpale.

In conferenza stampa si è parlato della recrudescenza dei contagi da Covid-19 in Israele (in Israele hanno visto che la risposta anticorpale sugli anziani arriva al 64%).

“Israele sembra stia pagando questo ‘liberi tutti’ – continua Zaia -, che non abbia utilizzato questa fase intermedia di utilizzo della mascherina e di distanziamento sociale e abbia investito tutto sul tema del vaccino. Io penso che abbiamo fatto comunque la scelta giusta a chiedere il distanziamento sociale. Credo che non dobbiamo abbassare la guardia e valutare con serietà il tema della terza dose ma questo ce lo deve dire la comunità scientifica perché noi non abbiamo elementi per dirlo”.

Il presidente del Veneto ha annunciato di voler testare a campione gli ultraottantenni per capire l’evoluzione delle coperture anticorpali.

Dal 13 agosto ad oggi, su 13.772 vaccini (prime dosi), il Veneto ha avuto 1.832 ragazzi (12-25 anni) che hanno fatto l’accesso diretto per la vaccinazione.

I giovani dai 12 ai 25 anni, intenzionati a vaccinarsi contro il Covid-19, possono recarsi ogni giorno in qualsiasi centro vaccinale del Veneto senza prenotazione per ottenere la vaccinazione.

I dati della campagna vaccinale in Veneto sono questi (almeno una dose di vaccino): over 80 (99%), fascia 70-79 anni (92%), fascia 60-69 anni (87%), fascia 50-59 anni (79%), fascia 40-49 anni (70%), fascia 30-39 anni (66%), fascia 20-29 anni (71%) e fascia 12-19 anni (55%) mentre la media regionale è 77,2 %.

Questi i dati di oggi, lunedì 16 agosto 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 6.188.692 tamponi molecolari in totale, 6.120.502 test rapidi in totale (12.309.194 in tutto), 10.714 tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 291 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 446.092 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 13.416 positivi in questo momento, 221 pazienti ricoverati in totale per Covid (13 in più di ieri) di cui 35 pazienti in terapia intensiva Covid (2 in più di ieri) e 186 in area non critica (11 in più di ieri), 356 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.654 morti in totale (uno in più di ieri) e 22.653 pazienti dimessi dagli ospedali.

La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è del 2,72%.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati