Conegliano, 21enne rinviato a giudizio per la rapina al “Cash for Phones” di via Rosselli e anche per violenza sessuale su minorenne

P.R. è stato rinviato a giudizio per la rapina al “Cash for Phones” di via Rosselli a Conegliano.

Il 21enne, che deve rispondere del reato di rapina aggravata, è accusato di aver messo a segno un colpo brutale, il 15 febbraio 2019, ai danni di Carlo Rizzotti, il titolare del negozio.

Il giovane avrebbe agito con un complice, la cui posizione è stata stralciata, e prima di arrivare nel negozio che vende computer e tablet, avrebbe tentato di rapinare anche il supermercato Eat’s poco distante.

Provando a rubare alcune bottiglie di alcolici e minacciando il personale che cercava di fermarlo, mostrandogli un coltello da cucina. Poco dopo i due si sarebbero introdotti nell’esercizio commerciale di via Rosselli, dove il giovane, armato di accetta, avrebbe intimato al commerciante: “Dammi subito l’incasso”.

Il titolare ha reagito provando a disarmarlo e finendo con l’essere colpito e strattonato fuori dal negozio. All’esterno si è consumata una violenta colluttazione nella quale Rizzotti era rimasto lievemente ferito a una mano con la lama affilata dell’accetta.

A correre in suo aiuto, una volante della polizia che stava cercando in zona gli autori del colpo all’Eat’s. Per questo ieri, in tribunale a Treviso, è stato rinviato a giudizio.

Nella stessa mattinata il giovane, difeso dagli avvocati Gisella Sciacca e Valentina Pignata, è comparso davanti a un altro gup con un’altra accusa, pesantissima, quella di atti sessuali su minore per aver fatto sesso con una 13enne.

La vicenda risale al 2017 quando, appena 18enne, ha intrecciato una relazione con una ragazzina conosciuta su Instagram. Dagli scambi virtuali i due hanno deciso di passare alla realtà incontrandosi. E avrebbero avuto un rapporto sessuale.

Lei era innamorata e aveva acconsentito. Ma tornata a casa, aveva raccontato tutto alla madre che, spaventata per l’ipotesi di una gravidanza o di una malattia, l’aveva subito portata in ospedale. E i medici, vista l’età della giovane, non hanno potuto fare altro che trasmettere quel referto alla procura.

Perché anche se lei era consenziente, aveva appena 13 anni. E per la legge avere rapporti con un minore che non abbia compiuto i 14 anni è reato. La procura ha chiesto il suo rinvio a giudizio. L’udienza è stata rinviata a settembre.


(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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