In 6 mila alla Zoppas Arena di Conegliano: sabato scorso il convegno dei senegalesi del Triveneto (video)

Giornata di festa lo scorso sabato alla Zoppas Arena di Conegliano, in occasione del 23esimo convegno interculturale organizzato dall’associazione sportiva e culturale dei senegalesi di Treviso e Venezia in collaborazione con la Federazione delle associazioni senegalesi nel Triveneto (Fast).

All’appuntamento oltre all’assessore Floriano Zambon, in rappresentanza del Comune di Conegliano, era presente una delegazione dell’ambasciata e del consolato del Senegal a Roma e una rappresentanza del mondo cattolico che, prima dell’inaugurazione dell’iniziativa, si sono riuniti in un incontro per darsi reciprocamente il benvenuto, tramite l’offerta simbolica di cibo.


La mattina dello stesso sabato, inoltre, le autorità senegalesi si sono incontrate nella sala riunioni della questura di Treviso con il questore Maurizio Dalle Mura, occasione in cui è stato espresso un vivo apprezzamento per le procedure di rilascio dei permessi di soggiorno e la disponibilità nel risolvere le problematiche attinenti (ammontano a circa 3 mila i cittadini senegalesi nella Provincia di Treviso).

Il palasport si è ben presto gremito di cittadini senegalesi, accorsi per l’appuntamento da tutta Europa e addirittura dall’America e dall’Africa per un totale di quasi 6 mila persone. “Sicuramente iniziative di questo genere – ha spiegato l’assessore Zambon – rappresentano l’importanza dell’incontro e per questo vengo qui a rappresentare il primo cittadino. Si tratta di un momento giunto alla sua 23esima edizione e che viene osservato con grande attenzione. La comunità senegalese assomiglia molto agli italiani nel dare un contributo in tante parti del mondo. A Conegliano i primi senegalesi sono giunti nel 1990”.

Incontro, confronto e preghiera: questi sono stati gli ingredienti per un appuntamento che, come ha spiegato Serigne Mansour Sy Djamil, vice presidente del parlamento e guida spirituale del Paese, “vuole ricordare la diaspora senegalese. Ma si tratta anche di un appuntamento dove si celebra l’incontro tra religioni. Anni fa è stato votato un nostro ministro che era di religione cattolica e non musulmana, ma le elezioni hanno voluto conferire a lui questo titolo proprio per le sue doti e capacità che erano evidenti”.

“Posso dire che dal punto di vista organizzativo – ha spiegato Ndiogou Gaye, uno dei responsabile dell’iniziativa – non è per nulla semplice, soprattutto perché arrivano persone non solo dall’Europa, ma dall’America e dall’Africa e sono migliaia i cittadini senegalesi che ogni anno si riuniscono in questo appuntamento”.

Nel corso della manifestazione non è mancato un minuto di silenzio per ricordare il 54enne senegalese ucciso a colpi di pistola sul ponte Vespucci di Firenze lo scorso 5 marzo.
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(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Intervista video a cura di Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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