Natale, mercato, piazza Carducci, ex Zanussi: le richieste delle associazioni di categoria al Comune

Mercato, piazza Carducci e le soluzioni con il bando per il Distretto del Commercio: sono queste le tematiche toccate dalle associazioni di categoria le quali, in forma congiunta, hanno preparato un’azione unitaria, per fare presenti alcune richieste, in vista dell’evento natalizio in città e della sua futura rivoluzione urbana, ma anche a seguito della presentazione del progetto di rigenerazione dell’ex area Zanussi, a firma dell’architetto Stefano Boeri.

Proposte presentate in occasione di una conferenza stampa nella quale sono state illustrate anche le problematiche rilevate dalle varie associazioni di categoria.

Sono intervenuti alla conferenza stampa i presidenti Maurizio Gibin (Ascom Conegliano), Severino Dal Bo (Confartigianato Conegliano), Cesare De Martin (Artigianato Treviso Conegliano), Mauro Silvestrin (CNA Conegliano), Valter Marcon (Confesercenti Treviso) e Federico Capraro (Ascom Treviso).

Un “fronte associativo”, così come è stato definito, per portare avanti, in forma congiunta e con una singola voce, le richieste delle varie associazioni di categoria, in vista di un futuro destinato a vedere un cambio di volto della città di Conegliano.

Per il Natale in città è stato richiesto che l’iniziativa venga “condivisa e non calata dall’alto”, dando “garanzia del successo dello shopping natalizio, che rappresenta il momento economico più importante dell’anno”.

Sul tema di piazza Carducci è stato richiesto il rispetto del cronoprogramma, richiamando l’idea di mettere a disposizione degli “indennizzi per le attività della zona”, “tenendo ben saldo l’obiettivo della vivibilità e della maggior fruibilità di cittadini, clienti, visitatori”. “Il tutto – hanno ribadito in una nota – per evitare che un bel progetto diventi opportunità e non occasione di perdita o di conflitto”. Richieste “in un’ottica di progettazione condivisa e partecipata”.

Tutte questioni che saranno discusse durante un incontro in Comune, fissato per domani, alla presenza del vicesindaco (con delega a urbanistica e lavori pubblici) Claudio Toppan.

La costituzione di un tavolo di confronto con il Comune è quanto richiesto in vista della rigenerazione dell’ex area Zanussi, “auspicando il miglior processo partecipativo possibile”.

Evidenziata anche la necessità di partecipare al bando regionale destinato alle imprese, in fatto di Distretto del commercio, con scadenza fissata al prossimo 13 dicembre: a tal proposito, le associazioni di categoria avrebbero proposto al Comune una società di consulenza per seguire l’iter amministrativo del bando.

I disagi del mercato cittadino

In vista dell’evento natalizio in centro, da tempo si parla della prospettiva di spostare i banchi del mercato cittadino. Come emerso in conferenza stampa, la prospettiva è quella di collocare il mercato nel parcheggio di via Pittoni (“dei murales”). Prospettiva che non ha entusiasmato gli ambulanti stessi.

“Spostare i banchi rappresenta un grosso problema: ricordiamoci che si tratta di 153 realtà lavorative (per un totale di 500 addetti), mentre a Treviso sono meno di 140 – ha fatto sapere una rappresentanza -. La gente è abituata a trovare il banco nello stesso posto, quindi per noi la soluzione di spostare il mercato è impraticabile”.

In una nota, recapitata anche all’amministrazione comunale, il gruppo ha fatto presente che tale scelta creerebbe “un grave e irreparabile danno alle aziende”, considerata la “scarsa appetibilità” che il mercato verrebbe ad assumere in un mese di evento in cui solitamente “la redditività è massima”.

Oltre a ciò, con questo spostamento “la poca clientela che si recherebbe al mercato risulterebbe gravemente disorientata“, non potendo “individuare il venditore di fiducia”. Inoltre la città, con la chiusura del centro, “sarebbe privata dei principali parcheggi”.

La rappresentanza ha poi evidenziato che “il parcheggio di via Pittoni non ha superficie tale da accogliere tutti gli operatori”, mentre nelle vicinanze di quel luogo non ci sarebbero locali pubblici, tali da assicurare i servizi igienici “tanto per gli operatori quanto per i frequentatori”.

Gli ambulanti hanno richiamato anche la questione delle autorizzazioni e concessioni dei posteggi, la cui modifica, a loro parere, dovrebbe essere ricondotta “alle esigenze di sicurezza, ordine pubblico o pubblico interesse”. Motivazioni quindi diverse dalle esigenze legate a un evento.

In sintesi, gli esercenti hanno rigettato la possibilità di un mercato in via Pittoni, facendo presente che, attualmente, non ci sarebbero stati degli incontri tra ambulanti e Comune di Conegliano su questo tema.

I “desiderata” delle associazioni di categoria per piazza Carducci

“I lavori per la piazza creeranno dei disagi e il rischio che porti un disagio importante anche per l’economia del territorio – ha affermato a tal proposito Gibin -. Sarà un blocco che riguarderà anche le vie limitrofe. Qui dobbiamo parlare del futuro della città, altrimenti la città si blocca. E per questo noi ci poniamo una domanda: chi si trasferirà durante i lavori, poi tornerà in centro?“.

Nel documento condiviso tra le associazioni di categoria emerge la richiesta che un rappresentante delle associazioni stesse possa partecipare alle varie fasi di preparazione dei bandi e delle commissioni di gara e “a maggior ragione nella fase di individuazione dei soggetti coinvolti a vario titolo nella fase di progettazione e di realizzazione”.

A livello pratico, poi, i “desiderata” spaziano dalla riqualificazione della pavimentazione, “che richiami la tipicità delle piazze centrali del nostro territorio”, in grado di “unirsi non solo idealmente, ma anche architettonicamente, alla Gradinata degli Alpini“, fino al posizionamento di arredo urbano realizzato con materiale “facilmente pulibile e ripristinabile in caso di atti vandalici”.

Senza contare la predisposizione di determinati servizi nella futura piazza, “in funzione di residenti e turisti”, e l’opportunità di realizzare le opere in giorni e orari differenti in funzione delle attività coinvolte, “compatibilmente con le esigenze dei cittadini residenti nella via”.

Un occhio di riguardo coinvolge il tema delle soste e dei transiti durante i lavori di cantiere: le associazioni hanno infatti richiesto di consentire l’ingresso nelle attività e il passaggio pedonale nell’area di cantiere, “con adeguati e idonei percorsi pedonali protetti“, individuando aree di parcheggio per titolari e dipendenti e soluzioni destinate sia a taxi che a mezzi pubblici. Tutto, gestendo l’intervento in modo che non comprometta “l’integrità del mercato” rionale del venerdì mattina.

Da parte sua, Dal Bo ha sottolineato la disponibilità dimostrata da Toppan nel promuovere incontri sulla questione. Disponibilità confermata anche dal segretario di Ascom Conegliano, Gigino Longo.

“Vogliamo far rimanere le aziende in centro durante i lavori – ha affermato Dal Bo -, perché crediamo che ciò possa avere delle ricadute in tema di ricchezza per il territorio. L’intervento della piazza tenga conto anche dell’inclusività sociale, con un occhio di riguardo ai servizi”.

“Se i cantieri (ex Zanussi e piazza Carducci) partono insieme non lavora più nessuno, perché non ci sono parcheggi – ha invece osservato De Martin -. L’ex area Zanussi potrebbe dare respiro anche in termini di sosta. Devono essere coinvolti anche i cittadini, lasciati per ultimi, ma tra i primi che dovrebbero essere interessati dalla vicenda”.

Il bando del Distretto del Commercio

Secondo Capraro, una parte di attenzione dovrebbe ricevere anche il bando del Distretto del Commercio, che potrebbe portare beneficio specialmente alle microimprese, dove 15-20 mila euro di contributo fanno la differenza.

“Per fare la domanda in Regione per il bando, ci deve essere anche la disponibilità e la firma del Comune – ha spiegato -. I tempi sono stretti e il bando complesso, per un totale di 200 mila euro di aiuto alle nostre imprese”.

“Per le imprese stesse questa è un’opportunità, specialmente per le microimprese, dove ciò rappresenta un investimento importante – ha concluso -. Poi avrebbero 2 anni per la realizzazione dei progetti”.

(Foto: Qdpnews.it riproduzione riservata).
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