Si sono tenuti questa mattina (nelle foto), lunedì 21 maggio, nell’aula magna del Centro interdipartimentale per la ricerca in viticoltura ed enologia (Cirve) a Conegliano gli Stati generali del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg.
Un appuntamento, moderato dal conduttore radiofonico e televisivo Federico Quaranta, pensato per approfondire l’annata della denominazione, con la presentazione della ricerca effettuata da Sda Bocconi dal titolo “Benessere economico, sociale e culturale: obiettivi raggiunti e prospettive future. Presentazione del modello economico di successo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg”.
“Non si parla di prosecco, si parla di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore – ha spiegato Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela – Un fenomeno di successo, qui si basa la nostra realtà: abbiamo il compito di raccontare l’identità del territorio, fatto di quindici Comuni, 3.200 viticoltori, 180 case spumantistiche”.
“L’annata del 2017 è stata altalenante – ha continuato il presidente – abbiamo avuto un risveglio vegetativo anticipato e due nottate di gelo sotto lo zero che i viticoltori ricorderanno a lungo. Ciò ha comportato dei danni ma fortunatamente le colline, la bassa esposizione e l’umidità ci hanno permesso di salvare il prodotto, pur con una riduzione di trenta mila quintali di uva rispetto all’anno precedente”.
“E’ stata definita in termini quantitativi la peggior annata del secolo – ha aggiunto Antonello Maietta, presidente Associazione italiana sommelier – ma il territorio ha saputo dribblare in maniera agevole anche le avversità climatiche. Il territorio e i vignaioli hanno avuto gli anticorpi per uscire da questa situazione”.
E parallelamente al bilancio dell’annata, il Consorzio ha chiesto a Sda Bocconi di Milano di condurre una ricerca, per capire in che misura la produzione del Prosecco Docg sia stata in grado di incidere nella vita della comunità del territorio. L’effetto principale, quello di aver creato un “benessere diffuso”, non solo in termini economici, ma anche in termini sociali e culturali.
“La ricerca mostra l’analisi dell’impatto economico della produzione di Prosecco Superiore Docg sul territorio del Conegliano Valdobbiadene, dagli anni Ottanta ad oggi – ha spiegato Gabriele Troilo, professore di marketing alla Bocconi – I dati relativi ai quindici Comuni sono poi stati confrontati con quelli della provincia di Treviso e dell’intera Regione Veneto”.
Insieme a Troilo, gli interventi di Severino Salvemini, economista della cultura e professore ordinario della Bocconi, di Maria Cristina Cito, ricercatrice Bocconi, e di Eugenio Pomarici, professore dell’Università di Padova. Ad emergere, come risultato, quello relativo all’aumento costante del reddito nel territorio: dal 2000 ad oggi, insieme all’aumento del reddito medio nelle zone del Conegliano Valdobbiadene, i numeri mostrano anche un aumento di ricchezza in termini di beni capitali, con esempi che si basano sui depositi bancari e sul numero di autovetture.
Non meno significativi i dati sull’inclusione sociale, soprattutto in termini di inclusione femminile: l’occupazione delle donne è cresciuta dal 29,6 percento del 1981 al 41,7 percento del 2011. Gratificanti infine, anche i dati relativi al livello di istruzione e qualità delle competenze generate nel territorio. L’economia del Prosecco Superiore Docg, ha garantito a partire dagli anni Ottanta, uno sviluppo di capitale umano che supera di livello il resto del territorio della provincia e della Regione.
Nella foto in alto, da sinistra: Eugenio Pomarici, Innocente Nardi, Federico Quaranta, Antonello Maietta, Maria Cristina Cito, Gabriele Troilo, Severino Salvemini.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
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