Omicidio di Margherita Ceschin, Rizzo: “L’ex marito sembrava sentirsi male al funerale”. Chies: “Ennesimo femminicidio”

Il sindaco di San Pietro di Feletto Maria Assunta Rizzo (a sinistra) e il sindaco di Conegliano Fabio Chies (a destra)
Il sindaco di San Pietro di Feletto Maria Assunta Rizzo (a sinistra) e il sindaco di Conegliano Fabio Chies (a destra)

C’è stupore nell’opinione pubblica di fronte alla piega che hanno preso le indagini sull’omicidio di Margherita Ceschin, la donna di 72 anni ritrovata priva di vita lo scorso 24 giugno, all’interno della propria abitazione a Conegliano.

Un caso che, fin dal principio, aveva mostrato dei lati poco chiari e per questo gli inquirenti, oltre all’ipotesi di un’incursione nell’abitazione per furto, avevano aperto le porte a una seconda pista, circoscritta nell’ambito familiare o amicale della donna.

Seconda ipotesi che è stata confermata ieri, con la notizia del fermo di quattro persone, tra cui l’ex marito 80enne della signora.

Una svolta che ha lasciato interdette due comunità, quella di Conegliano e quella di San Pietro di Feletto, da cui la signora era originaria.

E proprio il sindaco di San Pietro di Feletto Maria Assunta Rizzo non ha nascosto la propria incredulità di fronte a tale svolta, soprattutto dopo aver ricordato di aver avuto l’ex marito in questione vicino a lei, al funerale di Margherita Ceschin.

“Sono davvero rimasta malissimo e stupita dall’esito delle indagini – ha affermato Rizzo – Ricordo che l’ex marito era sulla mia destra al funerale della signora: io inizialmente non sapevo che fosse lui, mi è stato detto quando ci trovavamo in cimitero. Sono rimasta male perché questa persona sembrava davvero addolorata e sembrava stesse male: questo mi ha lasciato ora stupita”.

“Ricordo che durante la funzione gli ho chiesto un paio di volte se avesse bisogno di aiuto, perché respirava male – ha proseguito – Lui prima mi ha risposto di no e, poi, ha detto ‘Adesso aspettiamo’: lo vedevo davvero provato e questa cosa, ora, fa rabbrividire. Non ho parole e mi dispiace tantissimo per la famiglia, a cui esprimo la mia vicinanza e quella della comunità”.

Vicinanza alla famiglia che è stata espressa anche dal sindaco di Conegliano Fabio Chies: “Purtroppo si tratta di un altro caso di femminicidio, che è la piaga della nostra società – ha dichiarato – Fin dall’inizio è stato un caso davvero strano, su cui qualcuno ha dato un giudizio affrettato: un caso drammatico, dal punto di vista umano e delle relazioni in famiglia”.

“Esprimo la vicinanza della città alla famiglia, ma almeno ora abbiamo i colpevoli – ha proseguito – Speriamo che ci sia una pena esemplare per queste persone: ce lo aspettiamo e velocemente, come sono state veloci le indagini delle Forze dell’Ordine, che ringrazio. Questo caso ha dimostrato, inoltre, l’utilità delle telecamere. Ora, come ho detto, aspettiamo una pena esemplare per quanto accaduto”.

Sul fatto anche il gruppo di Fratelli d’Italia si è pronunciato, affidando il proprio pensiero a una nota stampa: “Rimane il dolore per la perdita di una buona e innocente concittadina, Margherita Ceschin. Ma la notizia dell’arresto dei mandanti serve anche a rassicurare questa città: non si trattava di delinquenza comune, ma di una orribile storia privata – si legge – Noi, comunque, chiediamo all’amministrazione comunale di non abbassare la guardia per tenere alto un livello di vita e di sicurezza in città, per i nostri cittadini”.

“Il nostro plauso più forte e sincero va agli inquirenti e alle Forze dell’Ordine che, con questo inatteso risvolto, hanno saputo rendere giustizia alla vittima e a tutti i cittadini onesti di questa città, che speravano in una giusta soluzione – conclude la nota – Noi di Fratelli d’Italia confidiamo che i colpevoli paghino duramente questo delitto con pene severe, senza se e senza ma. La giustizia non ci toglie certo il dolore per una perdita, ma un po’ lo scolora”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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