Sgomento in città per la morte di Margherita Ceschin. Chies: “Servono pene più certe e più sicure”. Rizzo: “Gli inquirenti vadano avanti con le indagini”

Margherita Ceschin
Margherita Ceschin

Sgomento e cordoglio in città per il caso di Margherita Ceschin, la donna ritrovata sabato sera priva di vita, all’interno della sua abitazione di via XXVIII Aprile a Conegliano.

Un caso che fin dal principio ha mostrato delle pieghe poco chiare e, per il quale, ora si è fatta strada l’ipotesi di un omicidio.

A Conegliano a commentare l’accaduto è stato il sindaco di Conegliano Fabio Chies, il quale ha colto l’occasione sia per dare le proprie raccomandazioni alla cittadinanza, specialmente quella più anziana, sia per fare una riflessione in tema di pene previste a livello nazionale.

“I nuovi sviluppi del caso ci hanno lasciato tutti esterrefatti – ha dichiarato – Invitiamo le Forze dell’Ordine a consegnare il responsabile alla giustizia quanto prima. Non è infatti possibile che casi di questo tipo avvengano nel nostro territorio”.

“Allo stesso tempo, esprimo cordoglio a nome della cittadinanza alla famiglia, che ora si è ritrovata all’interno di un incubo – ha proseguito – Speriamo che le Forze dell’Ordine riescano a individuare il responsabile. Credo che, a livello nazionale, ci debbano essere pene più certe e più sicure, che tengano in carcere chi si macchia di questi reati”.

“Alla cittadinanza, specialmente agli anziani, raccomando di tenere chiuse le porte, anche se le nostre abitudini sono altre – ha aggiunto – Oggi ormai bisogna stare attenti, anche a chi si avvicina alle nostre case, spacciandosi per altre persone”.

Nel frattempo, sono in corso le indagini degli inquirenti, come ha spiegato Claudio Mallamace, comandante della Polizia locale, il quale si è espresso sul fronte delle telecamere di videosorveglianza. “Qualcosa c’è, come telecamere: si tratta comunque di una zona periferica della città – ha affermato – Stiamo correndo per bloccare i filmati delle telecamere perché, dopo 7 giorni, si cancellano per via della legge sulla privacy, a meno che non vengano bloccati, che è quello che stiamo facendo, per visionare e cercare di capire quali siano state le vie di arrivo e di fuga”.

Parole sul caso sono giunte anche da Maria Assunta Rizzo, sindaco di San Pietro di Feletto, Comune da cui la signora era originaria: “Non la conoscevo, – ha affermato, riferendo di aver controllato se l’anziana provenisse dal suo Comune – ma devo dire che sono incredula di fronte al fatto che nel nostro territorio succedano queste cose. Spero che vadano avanti con le indagini“.

Sul fronte politico, il commissario del circolo coneglianese di Fratelli d’Italia Simone Bottega afferma: “Un fatto così grave come l’omicidio della signora Margherita Ceschin ci lascia paura, sdegno e costernazione. Ho massima fiducia nelle forze dell’ordine ma non posso non richiedere e suggerire un rafforzamento di forze di polizia, carabinieri, vigili urbani sotto organico per un controllo quotidiano e serrato nella nostra città del Cima, nonché un rafforzamento di metodi di videosorveglianza utili non solo nella ricerca di degli autori del reato ma anche come deterrente per chiunque possa pensare di mettere in atto un crimine”. 

Intanto don Michele Maiolo, parroco di San Pio X, ha fatto sapere che esprimerà parole di cordoglio non appena avrà incontrato la famiglia di Margherita Ceschin.

(Foto: Comune di Conegliano).
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