Un buono sconto per gli acquisti abbinato alle consumazioni alle casette? La proposta è emersa tra le argomentazioni avanzate dalle minoranze di Conegliano, tutte concordi nell’affermare che serve un cambio di passo, specialmente sul fronte dei rapporti tra Comune e associazioni di categoria, queste ultime giudicate meritevoli di essere ascoltate.
I sondaggi realizzati da Ascom Confcommercio e Confesercenti, riguardanti la ricaduta della manifestazione “La Magia del Natale”, sia sulle attività cittadine che sull’attività mercatale di Conegliano stanno ancora facendo discutere, visti anche gli esiti negativi emersi.
Il primo cittadino, Fabio Chies, ha invitato tutti a non avanzare polemiche e, al contrario, a guardare con fiducia al futuro, considerati gli investimenti che l’amministrazione sta facendo per un nuovo volto della città.
“Quella di Ascom e Confesercenti mi sembra un’indagine ben fatta, quindi bisogna tenerne conto – è la premessa fatta da Alessandro Bortoluzzi (Gruppo misto) – Lo stato di difficoltà non deriva soltanto dai provvedimenti viabilistici, anche se è certo che non abbiano aiutato”.
“Pensare di incoraggiare lo shopping con le casette è improbabile: non dico che non siano importanti, però il villaggio è improntato sul ‘food’, quindi la gente ci va orientata sulla convivialità. Quello che è emerso era tutto prevedibile – ha proseguito – Si devono ascoltare le persone che dietro al banco ci stanno da decenni e da generazioni e, in termini di rapporti, invito il Comune a fare chiarezza tra le deleghe degli assessori. Invito a chi è in giunta a non lasciarsi troppo trascinare da qualche simpatia o antipatia”.
Una visione condivisa da Maurizio Tondato (Lega), il quale si è soffermato sulla qualità dei rapporti da portare avanti. “I dati sono abbastanza significativi ed evidenziano una mancata soddisfazione – la sua premessa – Questo deve far riflettere: tutto può essere modificato e adattato al nostro territorio”.
“Credo sia necessario un confronto, che le associazioni di categoria e il Comune si siedano attorno a un tavolo, in tempo utile – ha continuato – È infatti dal confronto che emergono le soluzioni migliori”.
“Non ci possono essere dei pregiudizi quando c’è di mezzo l’interesse della città, ovvero l’obiettivo di renderla attraente e attrattiva”, ha concluso.
Più critico il pensiero di Francesca Di Gaspero (Noi democratici), la quale ha definito tutta la faccenda come “un disastro annunciato”. “L’amministrazione conferma la mancanza di condivisione con chi fa commercio per mestiere: bisogna fare i conti con chi in città ci lavora e ci abita – ha affermato – Non avere ascoltato le associazioni di categoria è una mancanza di lungimiranza: il nocciolo della questione è la modalità di approccio, nessuno voleva bloccare l’iniziativa”.
“Conegliano può offrire di più, puntare sulla qualità delle iniziative, in quanto è una città storica, non solo da eventi da panino con hamburger – ha aggiunto – Ci sia un’unità di intenti per il bene della città, senza arrivare al ‘te l’avevo detto'”.
Stefano Dugone (Libertà civica e popolare. Conegliano al centro) ha avanzato una possibile proposta, per il futuro, che consiste nell’abbinare un buono sconto, per gli acquisti in negozio, a una consumazione alle casette. In sintesi, ha suggerito di cercare delle soluzioni pratiche a supporto del commercio.
“Bisogna capire quali azioni sono utili a invogliare le persone, che vanno alle casette, ad acquistare: per questo bisogna che il Comune dialoghi con le associazioni di categoria – ha dichiarato – Credo debba essere studiato un sistema di incentivi, dialogando con le associazioni di categoria: ad esempio ci dovrebbe essere una tavolo con Confesercenti per dei ragionamenti in vista della realizzazione di piazza Carducci, ma le convocazioni non sono ancora arrivate”.
“Ci deve essere un confronto per trovare un accordo: è normale trovare un muro quando ci sono soluzioni preconfezionate – ha aggiunto – C’è un’insofferenza al confronto di fondo e questa allergia la vediamo su tante cose. La città ha ricevuto tanti fondi del Pnrr, ma siamo fermi, quindi bisogna riunire le associazioni di categoria e lanciare un piano di rilancio”.
Lucrezia Aggio (Fratelli d’Italia) è invece tornata sul tema della viabilità. “Organizzare il Natale in centro città ritengo sia una buona idea, non solo per l’atmosfera che si respira durante il periodo di festa, ma anche perché si va incontro ai commercianti stessi per i quali, come ben si sa, durante questo periodo le vendite sono maggiori – le sue parole – La cosa è stata pensata bene perché svolta nel centro della città, ma non si può dire altrettanto per la chiusura della strada alle 18. È un orario di punta e, per questo, ha creato grossi disagi ai commercianti, al di là del traffico congestionato. Così come, non è stato altrettanto pensato bene l’aver dislocato il mercato in diverse aree della città”.
“Ciò ha creato solo scompiglio per gli ambulanti stessi, privilegiando alcuni rispetto ad altri per la posizione a loro assegnata, ma anche per i cittadini – ha concluso – Ritengo che sia una cosa buona e giusta svolgere delle assemblee in giunta comunale con commercianti e ambulanti durante l’anno, ma devono essere ascoltati e presi in considerazione”.
Il workshop
Restando in tema di commercio, domani lunedì all’ex convento di San Francesco a Conegliano partirà un workshop composto da tre appuntamenti (fino ad aprile), destinato agli operatori del commercio e del turismo.
Il primo di questi appuntamenti affronterà proprio il tema “Commercio in città: sfide e nuove opportunità”, con relatore Michele Bianco, già manager del Distretto del Commercio delle città di Treviso e Conegliano.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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