Riparte la conta dei danni da maltempo nell’Alta Marca dove ieri sera la furia degli elementi è tornata a colpire abbattendo alberi, allagando cantine e danneggiando monumenti e abitazioni.
Il campanile del Duomo di Pieve di Soligo è uno dei monumenti simbolo di un Quartier del Piave ferito dalla tempesta di ieri e da quella dei giorni scorsi. “Questa mattina gli operai dal cestello della gru hanno provveduto a rimuovere i vetri rotti e a prendere le misure per sostituirli – racconta il parroco monsignor Giuseppe Nadal –. Si sta intervenendo anche dall’interno del Duomo dove ieri sera la pioggia forte è penetrata dalle finestre a monte spaccate. Stimiamo danni da almeno 40 mila euro in corrispondenza del tetto della casa del sacrestano (sede della Casa della Famiglia) e della cappella dietro al Duomo, restaurata da poco”.
La violenza del vento non ha risparmiato nemmeno i pannelli fotovoltaici sopra l’oratorio e il tetto della palestra, così come il tetto del Cinema Careni e quello della chiesa di Solighetto.
Danni ingenti si contano anche al Parco Balbi, cuore verde della città, dove c’è stato un sopralluogo con il sindaco Stefano Soldan per capire il da farsi. “Sono caduti diversi alberi, almeno nove, che ora sono riversi sulle staccionate – spiega il primo cittadino –. Per ora stiamo liberando i sentieri e tamponando i danni minori. Il parco rimarrà chiuso (è stata emanata anche un’ordinanza ad hoc) fino a che non sarà messo in sicurezza. A preoccupare in particolare sono i rami del grande cedro per i quali interverrà una ditta apposita”.
Il maltempo ha interessato anche l’Istituto Casagrande di Pieve di Soligo che ha subito diversi danni: acqua penetrata nei laboratori raggiungendo i computer, sradicamento di diversi alberi, abbattimento delle transenne del cantiere in corso per l’ampliamento della struttura.
Interventi di sgombero delle piante sradicate sono incorso anche in via Brandolini dove si attente l’arrivo di un mezzo particolare in grado di raccogliere i tronchi più pesanti. Ad aggravare il bilancio di Pieve si aggiungono alcuni tetti di strutture danneggiati, fra cui lo stabilimento di “Eclisse” in via Pascoli.
Numerose tegole rotte, almeno la metà di quelle che coprono il Duomo e la canonica di Refrontolo sono state distrutte. È ancora difficile tuttavia fare una conta precisa dei danni: bisognerà attendere l’esito del sopralluogo con la gru questa mattina.
Al maneggio Tarvisium di Farra di Soligo, limitrofo alla località Patean, il forte vento ha scoperchiato una delle stalle e ha danneggiato parzialmente la tettoia del “cerchio”, una delle aree coperte per le lezioni d’equitazione.
Quando la copertura del tetto in lamiera è stata divelta ed è volata oltre le siepi dell’ingresso, nel box erano presenti cinque cavalli, uno per ogni box. Per fortuna nessun animale ha riportato ferite e, una volta calmati, tutti e cinque sono stati portati a riparo sotto un’altra struttura. Il danno economico sarebbe ancora in fase di calcolo, ma lo staff del maneggio si è già messo al lavoro di prima mattina per ripristinare parzialmente le strutture e continuare le attività del maneggio.
“Il maltempo di questa estate purtroppo continua ad imperversare in Veneto. Tra la serata e la nottata di ieri è stata nuova colpita la zona di Pieve di Soligo, dove il maltempo ha provocato ancora danni. Voglio rassicurare cittadini e imprese che lo Stato di Emergenza attivo da luglio sarà esteso ai territori colpiti. I rilievi dei danni saranno inseriti nelle relazioni inviate a Roma per le richieste dello Stato di Emergenza Nazionale e lo stato di calamità per il settore agricolo” dichiara il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.
“Le nostre strutture di Protezione civile sono allertate perché le previsioni meteo indicano che alcune zone potrebbero essere colpite nuovamente da forti temporali dal pomeriggio di oggi e fino a domattina – sottolinea Zaia -. Le misure di prevenzione sono state attivate, in attesa di verificare quali saranno le evoluzioni. Esorto i cittadini a tenersi informati sulle previsioni meteo e di essere accorti in caso di fenomeni temporaleschi particolarmente seri”.
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