Nella giornata di giovedì 23 aprile 2020, il direttore dell’Ospedale San Valentino di Montebelluna, il dottor Marco Cadamuro Morgante, ha chiesto un appuntamento al sindaco di Montebelluna, Marzio Favero (nella foto), al fine di condividere una soluzione per poter permettere al Centro prelievi di Villa Pullin di via Castellana, di proprietà comunale, di tornare a lavorare a pieno regime nei prossimi giorni.
Questo è successo dopo che, nelle scorse settimane, l’attività era stata ridotta per contenere il rischio di contagio da Coronavirus.
Con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il rispetto delle misure vigenti, l’attuale sala d’attesa, che può ospitare 50 persone al massimo, a partire dai prossimi giorni ne potrà contenere al massimo 25, così da assicurare l’adeguato distanziamento tra utenti.
Pertanto, per garantire un ulteriore e adeguato spazio per l’attesa degli utenti, il sindaco, d’accordo con il dirigente tecnico, il dottor Pierantonio De Rovere, ha interpellato l’ex capogruppo degli alpini di Montebelluna, Giovanni Mondin, che ha suggerito al primo cittadino Favero di chiedere la disponibilità di due tensostrutture agli alpini di Biadene che hanno accolto subito la richiesta.
La soluzione, quindi, è quella di creare un accesso sul lato est attraverso due tensostrutture messe a disposizione dagli stessi alpini che le monteranno nella giornata di sabato 25 aprile, mentre l’ex assessore Dino Bottin si è reso disponibile per la certificazione sulla sicurezza delle due strutture.
“Ho interpellato – ha dichiarato Marzio Favero, sindaco di Montebelluna – l’ex capogruppo degli alpini di Montebelluna, Giovanni Mondin, che mi ha messo in contatto con quello degli alpini di Biadene, Alfredo Celotto, che ringrazio assieme a tutto il gruppo perché, ogni volta che mi permetto di chiedere un aiuto, hanno una sola risposta: presenti!”.
Nella giornata di oggi, sabato 25 aprile 2020, il sindaco passerà a salutare gli alpini dopo la cerimonia della Festa della Liberazione.
“Ogni qual volta c’è necessità, siamo disponibili – commenta il capogruppo degli alpini di Biadene e presidente della Casa degli Alpini, Alfredo Celotto – Siamo stati presenti nelle missioni in Kosovo e in Albania, a prestare soccorso durante il terremoto dell’Abruzzo e dopo l’alluvione nelle Dolomiti e di certo non ci potevamo sottrarre ad una richiesta montebellunese per il bene dei nostri concittadini”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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