Montebelluna, ultime spinte del monolite nel sottopasso della ferrovia. Entro Natale l’apertura di un’opera attesa da decenni

Per il taglio del nastro bisognerà attendere la fine del 2021, ma la parte più imponente e laboriosa del nuovo sottopasso di via Piave è ormai completata. Le lunghe attese al passaggio a livello in centro a Montebelluna da quel momento in poi saranno un ricordo.

Lo aspettiamo da più di 50 anni – ha ricordato il sindaco reggente Elzo Severine sarà un’opera fondamentale per la viabilità della città e per gli spostamenti quotidiani di migliaia di persone“.

Il costo complessivo è di 5 milioni di euro, di cui 3,8 di lavori; all’intervento ha contribuito anche RFI con 650mila euro. Il sottopasso sarà largo 14 metri e alto 6 con una pista ciclabile e pedonale rialzata rispetto al piano viario.

“Si tratta – ha spiegato l’ing. Elisabetta Pellegrini, dirigente dell’area infrastrutture della Regione Veneto – di una delle due opere compensative previste per Montebelluna nell’ambito della realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta: l’altra è la bretella stradale che eviterà il centro di Signoressa per congiungersi al casello e sarà pronta entro settembre. In primavera la Spv si congiungerà con l’autostrada A27 a Spresiano e tra circa un anno con la A4 a Montecchio: solo allora potremo dire che l’opera sarà completa e pienamente funzionale”.

Entro qualche settimana torneranno a circolare i treni, dopo il completamento della parte interrata del sottopasso, a cui mancheranno poi le rifiniture e l’allacciamento con la viabilità di superficie. Solo tra ottobre e dicembre torneranno ad abbassarsi e alzarsi le barriere del passaggio a livello, oggi ferme come la circolazione dei convogli.

Alla cerimonia non ha presenziato per altri impegni il presidente della Regione Luca Zaia, rappresentato dal consigliere regionale ed ex primo cittadino di Montebelluna Marzio Favero.

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“Stiamo vedendo i frutti di lunghi anni di concertazioni e trattative. – ha detto Favero – Non dimentico chi da questa zona è stato espropriato e le lunghissime code che per decenni hanno caratterizzato la nostra vita. Montebelluna per la Regione non è una città di serie B e questi lavori lo confermano, come quelli, non più rinviabili sul cavalcavia di Biadene lungo la Feltrina. I disagi ci sono, come ci sono le esigenze di risolvere un problema; per questo stiamo cercando di liberalizzare un tratto della Superstrada per il traffico pesante. In un futuro non lontano la Spv libererà la Schiavonesca dal traffico pesante e porterà in città più flussi turistici. Del resto possiamo considerare Montebelluna la porta del Montello”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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