Fortuna, intuito e prontezza di spirito di una delle figlie ha salvato la vita all’intera famiglia dall’avvelenamento da monossido di carbonio.
L’allarme è scattato intorno alle 18 di oggi, mercoledì 17 febbraio. Attimi di paura per una fuga di monossido di carbonio, probabilmente generata da un malfunzionamento della caldaia, in un appartamento della palazzina all’angolo tra via Malipiero e via Marcello, a Montebelluna, abitata da una famiglia di origine marocchina formata da marito, moglie e quattro figli.
La prontezza della figlia maggiore ha con ogni probabilità evitato conseguenze più gravi. Uscendo dalla sua stanza la ragazza ha osservato che tutti i componenti della sua famiglia (il padre è fuori città per lavoro) stavano accusando strani malessere, come stati confusionali e nausea.
Ha intuito che ci fosse qualcosa nell’aria dell’appartamento che non andasse; ha aperto la porta d’ingresso e ha aiutato la mamma e i fratelli e sorelle (tra i 12 e i 17-18 anni) a uscire sul pianerottolo.
Nel frattempo sono giunti sul posto i vigili del fuoco di Montebelluna che hanno allontanato dal pericolo la madre e i tre figli, consegnandoli quindi nelle mani dei sanitari del Suem 118 che li ha trasportati in ospedale (la figlia che è intervenuta non ha avuto bisogno di cure mediche).
Al San Valentino sono stati effettuati ulteriori accertamenti. Fortunatamente il tempo d’esposizione al gas non è stato troppo prolungato e, dalle prime analisi, nessun famigliare dovrebbe aver avuto gravi conseguenze. Il monossido di carbonio (CO) è chiamato “killer silenzioso” perché inodore, insapore e invisibile, rendendo questo gas tossico uno dei maggiori pericoli e più trascurati nelle case.
Poco prima, intorno alle 17, vigili del fuoco e Suem 118 erano intervenuti su un incidente stradale avvenuto nei pressi del Liceo Levi, a Montebelluna, sulla strada che porta a Trevignano. Due persone, con ferite di media gravità, sono state trasportate al pronto soccorso dell’ospedale di Montebelluna.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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