Culminano oggi, martedì, i festeggiamenti per l’anniversario dei 130 anni dalla nascita di Toti Dal Monte. L’usignolo della lirica, al secolo Antonietta Meneghel, nacque proprio il 27 giugno del 1893 a Mogliano Veneto, ma visse gran parte della propria vita a Pieve di Soligo (di cui ebbe la cittadinanza onoraria) dove abitò dal 1930 quando si trasferì nella splendida villa di Barbisanello ristrutturata dal cognato Giovanni Possamai.
La sua popolarità nel corso della prima metà del Novecento non aveva eguali: plasmata da Arturo Toscanini come soprano lirico leggero, divenne una figura leggendaria per i cultori del melodramma. In trent’anni di carriera, dove incontrò tutti i grandi leader del suo tempo, si esibì anche in Giappone, negli Stati Uniti e in Australia. Terminata la sua carriera da soprano, “la Toti” si avvicinò anche al cinema comparendo nei film “Il Carnevale di Venezia” e “Anonimo Veneziano”.
Figura eclettica non solo nel mondo dell’arte, Toti Dal Monte fu una grande appassionata di cucina e lasciò il segno anche in ambito gastronomico (nel 1953 fu tra le fondatrici dell’Accademia Italiana della Cucina) facendosi ambasciatrice della cucina veneta nel mondo. Memorabile la sua amicizia con Lino, chef pievigino dell’omonima locanda di Solighetto, allora ritrovo di artisti e poeti, fra cui Andrea Zanzotto che le dedicò la poesia “Co l’è mort la Toti” ben ricordando “quel giorno di gennaio, di solicello, che non sembrava nemmeno tanto freddo, quando anche chi piangeva era come stordito da una dolcezza di rugiada”.
Dopo la proiezione in anteprima all’auditorium Battistella-Moccia del docufilm “Toti dal Monte: una voce nel mondo” di Nic Pinton, nel marzo scorso, e il convegno “Ritratto di Signora: la vita di Toti dal Monte tra pubblico e privato” ad aprile, oggi Pieve di Soligo ospiterà un altro momento celebrativo dell’attrice e soprano a cui sarà dedicata una messa speciale in Duomo, alle 18.30, presieduta da monsignor Giuseppe Nadal.
Anche Treviso questa sera omaggerà la soprano con un convegno gratuito al Teatro Mario del Monaco, alle 18, inserito fra gli appuntamenti collaterali alla stagione lirica e concertistica del teatro comunale.
Durante la serata si ripercorreranno le tappe principali della vita della Toti la cui voce fu decantata da poeti quali Gabriele D’Annunzio ed Eugenio Montale che la paragonò “al miracolo della luna nascente che diffonde introno albore di madreperla”.
Dalla ninna nanna maori alla musica antica: il repertorio “personale” di Toti Dal Monte al convegno-omaggio al Teatro Mario del Monaco
Come raccontare da un’altra angolazione una figura celebrata e narrata in lungo e in largo come Toti Dal Monte? La giornalista Elena Filini questa sera, nel foyer del Teatro Mario del Monaco è riuscita nell’impresa, restituendo un ritratto “della Toti” in parte inedito, o almeno poco noto ai più, concentrandosi sui gusti musicali personali della soprano più celebre della prima metà del Novecento.
Non le grandi arie che per cui è stata acclamata dal vasto pubblico, bensì un repertorio musicale del tutto originale interpretato da tre cantanti, accompagnate da altrettante professoresse del Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto, che ha spaziato dalla musica veneziana, alle arie antiche per approdare lontano, fino ad una ninna nanna australiana.
“Questa sera abbiamo indagato fra gli interessi più intimi di Toti Dal Monte – commenta la docente di canto dello “Steffani” Monica Benvenuti –, scovando cosa le piaceva cantare quando era lontana dai grandi palchi. Fra i pezzi più originali c’è anche una ninna nanna maori conosciuta durante i suoi viaggi in Australia, ma anche “Le violette” di Alessandro Scarlatti che lei amava cantare nei salotti con gli amici”.
“Quelle musiche antiche che la Toti amava erano ritenute pezzi ‘d’archeologia’ ai suoi tempi – spiega Elena Filini, conduttrice e promotrice della serata –. Ciononostante, lei si avvicinò a quel particolare repertorio, quasi anticipando la renaissance della musica antica degli anni Ottanta”.
I brani hanno inframezzato momenti più narrativi legati ad episodi della vita dell’usignolo della lirica, in particolare ripercorrendo i primissimi anni di vita della cantante che rimase orfana di madre ad appena sei anni, fino all’avvicinamento alla musica grazie al padre.
“Mogliano Veneto, città dove nacque, era troppo in periferia per offrire all’usignolo l’opportunità di spiccare il volo – prosegue la conduttrice -: fu per questo che il padre decise di trasferirsi con la famiglia a Venezia, dove una giovanissima Toti Dal Monte si iscrisse al Liceo Benedetto Marcello (allora non c’era il conservatorio) come pianista“. Il resto, si sa, è storia.
La messa a Pieve di Soligo
Questa sera alle 18.30 nel Duomo “Santa Maria Assunta” di Pieve di Soligo l’arciprete monsignor Giuseppe Nadal ha presieduto la messa in ricordo dell’artista, voluta dall’Associazione musicale Toti Dal Monte, con l’adesione e il sostegno della rete culturale Vip – Vite Illustri Pieve.
Erano presenti il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan e il vicesindaco Luisa Cigagna, oltre ai rappresentanti delle due realtà citate: Giancarlo Nadai, presidente dell’Associazione Toti Dal Monte, insieme al suo vicepresidente Luciano Michele, e Marco Zabotti, coordinatore Vip.
La celebrazione liturgica è stata accompagnata da Laura Toffoli, soprano, e Leonardo Mariotto, all’organo, che hanno eseguito “O salutaris hostia” di Jean Antiga, “Panis angelicus” di César Franck e “Ave Maria” di Luigi Cherubini.
Al termine della messa, monsignor Nadal ha ricordato l’opera di Toti Dal Monte ed elogiato l’impegno per i giovani e la comunità dell’Associazione a lei intitolata.
(Ha collaborato Beatrice Zabotti. Foto: Associazione Musicale Toti Dal Monte – Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it